Non è stato un anno facile per Alberto Gilardino, ma l’esperto centravanti ora può guardare avanti e lasciarsi alle spalle una stagione trascorsa più in panchina e in infermeria che in campo, con 19 presenze raccolte tra Empoli e Pescara e una sola rete, messa a segno con la maglia dei toscani nel match di Coppa Italia contro il Cesena perso per 2-1 il 29 novembre scorso al Castellani. Insomma, una stagione da dimenticare per un giocatore del suo calibro, che in carriera ha segnato gol a grappoli ed ha vinto anche una Coppa del Mondo e una Champions League. Il classe ’82 non viveva un periodo così negativo dalla stagione 2011-2012, in cui tra Fiorentina e Genoa mise a segno 7 reti in 21 presenze, e nei quattro anni precedenti all’approdo ad Empoli aveva sempre concluso l’annata in doppia cifra.
L’unico modo per gettare definitivamente nel dimenticatoio la più brutta stagione della sua carriera da professionista era rilanciarsi in una squadra che potesse permettergli di avere un minutaggio adeguato e dargli la considerazione che un giocatore come lui merita ampiamente. Empoli e Pescara, nel frattempo retrocesse in B, lo incontreranno ben presto, ma da avversario: Gilardino, infatti, ha scelto di ripartire dalla seconda categoria del calcio nostrano, firmando con lo Spezia. Una decisione a dir poco sorprendente quella del violinista più amato del mondo del calcio, che fino a ieri aveva sempre militato in Serie A, fatta eccezione per i sei mesi trascorsi al Guangzhou Evergrande di Marcello Lippi in compagnia dell’amico Alessandro Diamanti. La squadra ligure lo aveva già cercato insistentemente la scorsa estate, ma il Gila si è preso un po’ di tempo per riflettere circa il suo futuro prima di prendere la decisione finale. Del resto, dopo un anno a dir poco negativo e sfortunato, occorreva meditare e ragionare bene sulle proprie possibilità prima di pronunciarsi.
35 anni compiuti lo scorso 5 luglio, pochi giorni fa Gilardino era ad un passo dal trasferimento al Montréal Impact, club canadese che milita in Major League Soccer, la massima divisione del campionato statunitense. In Canada avrebbe ritrovato l’amico ed ex compagno di squadra Marco Donadel (dal 2008 al 2011 i due hanno giocato insieme tra le file della Fiorentina di Cesare Prandelli), ma alla fine l’accordo con la società del presidente del Bologna Joey Saputo non è stato trovato, nonostante fino a poche settimane fa l’affare sembrasse a un passo dalla concretizzazione. Da segnalare, inoltre, che la scorsa estate si erano fatte avanti anche le neopromosse in Serie B Cremonese e Venezia, quest’ultimo allenato dal suo ex compagno di reparto ai tempi del Milan e della Nazionale, Pippo Inzaghi, mentre pochi giorni fa il Crystal Palace di Roy Hodgson aveva provato a beffare lo Spezia, mostrando interesse nei confronti del campione del mondo 2006.
Le Eagles, infatti, hanno notevoli difficoltà in attacco, essendo ancora a secco di gol e punti dopo ben sette giornate, ragion per cui avrebbero bisogno come il pane di un calciatore del calibro di Gilardino, le cui doti in area di rigore sono ormai note da più di un decennio. Per il centravanti biellese, dunque, si sarebbero potute spalancare le porte della Premier League, un campionato più che competitivo, una sfida inedita ed intrigante, l’ennesima di una carriera da incorniciare. L’affare, però, anche in questo caso non è andato in porto, in quanto lo Spezia è riuscito a convincere Gilardino circa la bontà del suo progetto e il suo ruolo alla corte del tecnico Fabio Gallo, con cui ha avuto un colloquio prima di decidere. La voglia di rimanere in Italia e continuare ad emozionarci con i suoi gol ha prevalso sull’allettante possibilità di trasferirsi a Londra e dire la sua sul prestigioso palcoscenico del campionato inglese. Inutile dire che il suo acquisto ha entusiasmato e non poco i tifosi liguri, ansiosi di vedere all’opera l’esperto attaccante con la maglia bianconera.
Lo Spezia è attualmente dodicesimo in classifica con 10 punti conquistati in sette giornate, a sole quattro lunghezze dalla vetta occupata dal Frosinone e tre dalle inseguitrici dei ciociari, il Perugia, il Palermo e l’Avellino. Al contempo, gli Aquilotti hanno il peggior attacco del torneo, avendo messo a referto appena quattro reti in sette giornate, nonostante la presenza in rosa di attaccanti come Pablo Granoche e Guido Marilungo, che insieme in carriera tra i cadetti hanno realizzato complessivamente 118 reti (92 il primo e 26 il secondo). L’arrivo di Gilardino, dunque, consentirà al tecnico Gallo di disporre di un attaccante in grado di ovviare a questa defezione dei liguri e di risultare un’arma in più in una categoria dove l’esperienza, la determinazione e le motivazioni fanno la differenza più di ogni altra cosa. Già l’anno scorso, gli spezzini hanno sfiorato la promozione in Serie A sotto la guida di Mimmo Di Carlo, piazzandosi all’ottavo posto ed arrendendosi ai quarti dei playoff in casa del Benevento, poi promosso dopo la vittoria in finale ai danni del Carpi.
Facile ipotizzare che il club ligure ci riproverà quest’anno, forte di un organico ben strutturato ed organizzato per competere con le tante altre pretendenti alla promozione tra i grandi e, soprattutto, compatto e coeso, pronto a battagliare per portare a casa un traguardo che sarebbe a dir poco storico e rappresenterebbe una gioia enorme per la città di La Spezia. Pensarci ora, però, potrebbe risultare prematuro e controproducente, in quanto il campionato cadetto, che dura ben 42 giornate e spesso e volentieri è aperto fino alla fine, è appena iniziato, ragion per cui la società ligure dovrà affrontare ogni partita con lo spirito e la concentrazione giusti, per poi valutare la bontà e la coerenza del proprio percorso. Quel che è certo è che lo Spezia con l’innesto di Gilardino fa un notevole salto in avanti, sia per ciò che riguarda la qualità offensiva che per ciò che concerne le proprie chance di competere per la promozione in Serie A, alla luce dell’importanza di un giocatore dalle sue caratteristiche tecniche ed anagrafiche per un torneo combattuto e imprevedibile qual è la Serie B.
Gilardino ha firmato un contratto di due anni con la possibilità, una volta appesi gli scarpini al chiodo, di lavorare come allenatore delle giovanili dei liguri, ed ha scelto di indossare la maglia numero 10, già indossata ai tempi del Bologna, con cui realizzò 13 reti in 37 presenze nel 2012-2013 e guadagnò la convocazione di Prandelli per disputare la Confederations Cup in estate in Brasile con la maglia dell’Italia. Il 35enne potrebbe debuttare già in occasione della sfida di domenica prossima, una trasferta piuttosto complicata in quel di Cesena. Reduci da un più che positivo successo casalingo per 1-0 ai danni del Bari, gli spezzini avranno presumibilmente l’intenzione di ripetersi e ottenere altri tre punti pesantissimi: in trasferta, però, la vittoria manca addirittura dallo scorso 18 maggio, quando un gol di Giannetti fu sufficiente per imporsi 1-0 in casa del Vicenza. Chissà che l’innesto di Gilardino non possa sin da subito spostare gli equilibri in cadetteria e permettere all’attacco dello Spezia di voltare pagina: quel che è certo, però, è che il Gila ha già conquistato l’affetto dei suoi nuovi tifosi e non vede l’ora di scendere in campo con la maglia bianconera numero 10.
Dopo aver segnato ben 188 reti in Serie A tra Piacenza, Verona, Parma, Milan, Fiorentina, Genoa, Bologna e Palermo, dunque, Gilardino scende di categoria, rimandando l’appuntamento con i tanto agognati 200 gol in massima serie, suo obiettivo dichiarato da sempre. Essendosi ritirato Francesco Totti, il classe ’82 è il calciatore in attività ad aver messo a segno più gol in Serie A, mentre tra i militanti in massima serie il re dei bomber risulta essere Fabio Quagliarella con 112 reti. Eppure, il bomber di Biella ha deciso di non aspettare proposte dalla Serie A e giocarsi le sue carte in Serie B, una realtà con cui non aveva mai fatto i conti nel corso della sua lunga ed emozionante carriera. Il binomio Gilardino-Spezia potrebbe portare entrambi a un clamoroso approdo tra i grandi, sarebbe l’epilogo più bello per una storia iniziata da poco, ma già intensa ed avvincente sotto tanti aspetti. Per lui è arrivato il momento del rilancio, quello di dimostrare i fatti a suon di gol: insomma, il suo momento preferito, quello che attendeva da tanto, troppo tempo. Quest’oggi inizia una grande avventura, con i tifosi e gli organi di stampa che potranno salutare il nuovo arrivato allo Spezia Store a partire dalle ore 17.
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Categoria: Sport
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