È arrivato uno dei periodi più festosi dell’anno, il Carnevale è una tradizione antica quanto diffusissima in tutta Italia sino ad ora. Soprattutto in Sicilia gode di una grandissima partecipazione, da parte di grandi e piccini, ravvivata anche dal lungo stop dovuto alla pandemia.
Già da vari giorni si è dato il via ai festeggiamenti e finalmente le strade sono tornate ad essere colorate e piene di allegria.
Ma quali sono -alcuni- dei Carnevali più famosi in Sicilia?
Questo Carnevale è considerato uno dei più belli dell’intera isola, soprattutto grazie ai Carri allegorici in carta pesta. Anzi, gode della fama della classificazione come “Il più bello di Sicilia”.
I primi documenti su questo Carnevale risalgono al 1594, come si evince da un mandato di pagamento ordinato dai Giurati a favore dei Cappuccini per le “festi di carnilivari”. Nei secoli ci furono numerosissimi cambiamenti e introdotte nuovi tradizioni, fino ad arrivare al XXI in cui vennero costruiti i primi carri di cartapesta. Ad oggi rappresenta uno dei Carnevali più attesi nel territorio siciliano, riuscendo a raggiungere una fama internazionale.
Quest’anno i festeggiamenti sono presenti nella città dal 4 al 21 febbraio, con ogni giorno numerose iniziative e spettacoli.
Sono sette le associazioni partecipanti alla realizzazione di questo grande evento, ognuno delle quali porta attraverso il carro, un tema differente:
Dopo quello di Acireale, il Carnevale di Misterbianco è uno dei più antichi e famosi nel territorio siciliano.
I primi segni di questo Carnevale risalgono agli anni ’40, quando veniva rappresentata nei quartieri – durante i giorni di carnevale- una commedia del nome “A Mascara“. Essa si svolgeva dopo il pranzo realizzato con i famosi “maccheroni a setti puttusa“. Il carnevale ha subito vari cambiamenti, soprattutto dovuti ai tempi duri del dopo-guerra. Ma la vera svolta arriva negli anni’80 , quando si iniziò a realizzare le sfilate dei Costumi, che sarebbero diventati sino ad oggi “I costumi più belli di Sicilia“. Inoltre, è solito realizzare un defilè -senza i carri- in cui sfilano i vestiti maggiormente importanti e rappresentativi delle associazioni partecipanti. Infatti, ogni anno ci sono nuovi temi proposti che andranno a investire le vie di Misterbianco con migliaia di vestiti indossati dai partecipanti di ogni età.
Una novità degli ultimi anni è l’iniziativa “A spasso con Re Burlone“, una sfilata di tutti i bambini delle scuole di Misterbianco, con dei vestiti realizzati grazie alla collaborazione tra genitori e insegnanti.
Inoltre, il Carnevale misterbianchese è riconosciuto a livello Nazionale essendo iscritto al REIS (Registro Eredità Immateriali della Sicilia) e i costumi vengono esportati in tantissime parti del mondo.
Le associazioni partecipanti:
Le notizie sul Carnevale Imerese sono arrivate grazie a un documento ritrovato nel 1876, che sembra essere una ricevuta di un’associazione di carnevale il cui timbro sembra raffigurare una maschera con sembianze molto simili al Pulcinella Napoletano.
Nello stesso anno venne emesso un francobollo dal valore di 0,70 euro da parte di Poste Italiane proprio in onore di questo Carnevale ed è appartenente alla serie tematica “il Folclore italiano”.
La sfilata dei Carri allegorici cosi come la conosciamo oggi si è sviluppata maggiormente a partire dagli anni ’50, in cui veri e propri maestri iniziarono a costruire queste grandi opere in cartapesta.
Una particolarità riguarda le maschere di A Nanna e U Nannu, quest’ultimo rappresenta la personificazione del Carnevale stesso. Esso rappresenta un personaggio buffo che lancia caramelle ai bambini anche se a volte ha comportamenti scorbutici con gli adulti. L’ultimo giorno di Carnevale la maschera viene bruciata come purificazione per inaugurare l’anno nuovo.
A Nanna invece è un maschera di creazione più recente che rappresenta la compagna ma anche l’alter-ego del “signor carnevale”, diventando cosi il simbolo di fertilità e abbondanza del paese.
Altra figura importante è quella del “notaro Menzapinna”, personaggio ideato dalla fantasia dello studioso Nando Cimino, autore anche del testo del testamento(letto nella fase conclusiva del Carnevale) e con le sembianze del suo stesso autore.
Associazioni Concorrenti :
Il Carnevale di Sciacca affonda le sue origini in epoca romana, quando venivano festeggiati i saturnali ed il loro re veniva sacrificato. Altre fonti hanno come riferimento l’anno 1616 quando il Viceré di Sicilia Pedro Téllez-Girón (III duca di Osuna) stabilì che l’ultimo giorno di festa tutti si dovevano vestire in maschera.
I primi Carri invece apparvero nei primi anni del 1900, trainati da carri o buoi che trasportavano questi grandi strutture con al suo interno gruppi di persone vestiti in maschera. A partire dalla fine del secolo, le tecniche di realizzazione dei carri diventano sempre più raffinate, trasformandosi in opere meccanizzate raggiungendo una grande fama in tutta Italia.
Inoltre vi è la cosiddetta maschera di “Peppe Mascotte“, alla quale ogni anno il Sindaco consegna simbolicamente le chiavi della città fino all’ultima sera di Carnevale.
Le associazioni concorrenti:
Sapuppo Sara
Fonti: carnevaleacireale.eu, misterbiancoeventi.it, carnevaletermitano.com, carnevaleacireale.eu, pagine social dei Carnevali.
Foto copertina: PixaBay.
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Nata a Catania nel 2000, Sara sin da bambina ha sempre voluto lasciare il segno in questo mondo, e non appena entrata nella sua adolescenza ha capito che il modo migliore per farlo era la comunicazione. Infatti, dopo essersi diplomata nel settore turistico, si scrive e frequenta sino ad ora la facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione presso l’Università di Catania.
Tra le sue passioni spiccano quelle per la musica e quella di interessarsi di ciò che accade attorno a lei quotidianamente, battendosi per la difesa di quelli che sono i diritti ( ma anche doveri eh!) umani. Per questo, cerca da qualche anno a questa parte di poter interagire con gli altri attraverso blog e i social.