94 persone controllate, 1 indagato, 23 siti ispezionati, 39 operatori Polfer impegnati: è il bilancio della quinta giornata dell’anno denominata operazione Oro Rosso dedicata, a livello nazionale, al contrasto del fenomeno dei furti di rame in ambito ferroviario.
Le verifiche hanno interessato le linee ferroviarie dove talvolta si sono verificati episodi delittuosi nonché 9 centri di rottamazione e di trattamento di rifiuti speciali e metallici dislocati su tutta la regione. In particolare sono stati verificati il possesso delle autorizzazioni all’esercizio dell’attività e al trattamento dei materiali, il rispetto delle normative ambientali e la tracciabilità dei metalli trattati.
La finalità dell’Operazione è rintracciare e interrompere la filiera di illegalità legata al cosiddetto “oro rosso”, causa di considerevoli danni economici alle imprese vittime dei predatori di rame nonché disagi alla cittadinanza nella fruizione dei servizi pubblici e di pubblica utilità.
A Messina gli investigatori, insospettiti da un autocarro colmo di rifiuti parcheggiato di fronte a un capannone, hanno deciso di verificare l’attività che vi si svolgeva, appurando che in esso venivano gestiti illegalmente rifiuti speciali e non. L’immobile è stato quindi sottoposto a sequestro mentre il proprietario, un pluripregiudicato di Messina, è stato denunciato per l’esercizio dell’attività di gestione di rifiuti senza la prescritta l’autorizzazione. Inoltre ad altre due persone, addette al trasporto dei rifiuti, sono state comminate sanzioni per oltre 4.000 Euro per aver sovraccaricato l’autocarro del 30% rispetto al carico consentito e per aver compilato il formulario in modo incompleto ed errato.
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