Lecce, tredici imputati rispondono all’accusa di ricettazione, dopo il processo con rito abbreviato su di un maxi giro di schede contraffatte, il cosiddetto “pezzotto”, di Mediaset Premium, Dazn, Sky, Disney Channel, in tutto il Salento. Il “pezzotto” è un decoder illegale che permette di accedere ai programmi tv a pagamento (Sky, Netflix o Dazn). Il costo di questo dispositivo, ovviamente, è molto inferiore rispetto a quello degli abbonamenti originali.
La giudice Roberta Maggio ribadisce più volte che utilizzare il “pezzotto” per guardare illegalmente in streaming la pay tv non è reato. La giudice interviene sul caso dei tredici salentini che sono stati accusati di ricettazione per l’impiego del decoder. Per loro, l’assoluzione ma anche una multa da pagare.
Roberta Maggio, la giudice che ha assolto i tredici salentini, spiega come non esistono elementi tali da provare che gli imputati abbiano partecipato alle attività di produzione e immissione in circolazione dei supporti informatici. Ribadendo pure che gli imputati li abbiano detenuti non per immetterli in commercio. Emerge che la detenzione dei supporti informatici fosse finalizzata a meri scopi di natura personale.
Quindi, gli imputati hanno acquistato il “pezzotto” solo per utilizzo personale. Ad esempio, per guardare le partite, o anche i film stessi. La detenzione non era quindi a scopo di lucro. Sotto questa luce la giudice li ha, quindi, assolti e dato loro una sanzione di ben 154 euro.
L’inchiesta è stata condotta dai militari della guardia di finanza di Lecce. I tredici salentini avevano acquistato consapevolmente dall’imprenditore gli abbonamenti Iptv pirata. I tredici pagavano gli abbonamenti Iptv pirata attraverso versamenti su una Postepay in modo da poter vedere i programmi tv a pagamento, ad esempio come abbiamo detto prima Sky o Mediaset Premium, a un minor costo. Mediaset Premium si è costituita parte civile chiedendo un risarcimento di 80mila euro.
Fonte dell’immagine: open.online
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