Un arresto in flagranza di reato e numerosi dispositivi informatici contenenti migliaia di file pedopornografici sequestrati: questo è il bilancio dell’attività di contrasto internazionale dello sfruttamento sessuale dei minori on line condotto dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Trieste e Udine sotto la direzione della Procura della Repubblica di Trieste con il coordinamento del Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia online di Roma.
L’operazione è scaturita da una segnalazione giunta nell’ambito della collaborazione internazionale inerente numerosi episodi di caricamento di materiale pedopornografico avvenuti su una nota piattaforma di cloud storage. Dalla complessa analisi dei flussi informatici gli specialisti della Polizia Postale del Compartimento del Friuli Venezia Giulia sono riusciti a risalire al profilo di un utente che, approfittando dell’anonimato dato da questo tipo di piattaforme, inviava e riceveva numerosi immagini e video ritraenti minori impegnati in attività sessuali.
Le risultanze dell’attività investigativa sono state messe al vaglio del Sostituto Procuratore della Repubblica di Trieste dott.ssa Federica Riolino che ha inteso emettere un decreto di perquisizione personale e locale dei sistemi informatici nei confronti di un cittadino italiano di oltre 70 anni, incensurato, residente nella provincia di Udine
Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e gli elementi di accusa devono essere ancora soggetti a validazione in sede dibattimentale in contradditorio con la difesa.
All’esito della perquisizione il soggetto è stato tratto in arresto perché trovato in possesso di migliaia di files di natura pedopornografica che vedevano coinvolti bambini anche molto piccoli memorizzati nei numerosissimi devices in suo possesso. E’ stata riscontrata inoltre, la condivisione del materiale illecito da parte del perquisito fino alla notte precedente la perquisizione. In considerazione della gravità del fatto, tenendo conto tuttavia dell’età del reo, l’Autorità Giudiziaria disponeva nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari; misura poi confermata in sede di convalida dell’arresto stesso.
Il materiale sottoposto a sequestro sarà oggetto di approfondita analisi da parte del personale specializzato al fine di individuare ulteriori possibili autori delle condotte delittuose e salvaguardare la tutela dei minori coinvolti.
L’attenzione della Polizia Postale e delle Comunicazioni nei confronti di questo odioso fenomeno è sempre molto alta. Nel corso del 2021 infatti sono aumentati di quasi il 50% i casi trattati rispetto all’anno precedente. In crescita anche il numero dei minori approcciati sul web dagli adulti abusanti, in maggioranza con un’età inferiore ai 13 anni. Si registra inoltre una crescita dei casi di adescamento on line dei bambini nella fascia 0-9 anni.
Questi dati rappresentano soltanto la punta dell’iceberg di un fenomeno sommerso, e i pedofili o groomer hanno spesso una capacità criminale e un modus operandi complessi, basati su una conoscenza della psicologia dei minori e delle tecniche delle rete.
Le minacce ai più giovani provengono oggi anche dal web e pertanto la Polizia Postale ribadisce la necessità di fare rete per aumentare la consapevolezza dei rischi della navigazione e proteggere i minori anche nel cyberspazio.
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