Chiunque abbia visitato la Sicilia ha sempre concordato sul fatto che sia una terra a dir poco meravigliosa.
Ed effettivamente, come dargli torto? Tutto qui ha un suo perché e contribuisce a raccontare e ad arricchire questa terra d’infinite bellezze. I popoli che hanno abitato l’isola hanno infatti lasciato una loro traccia importante nella lingua, nella cucina, nella cultura e nell’arte: un patrimonio a dir poco inestimabile. Oltre a essere una terra con enorme patrimonio naturalistico, ricca di spettacolari paesaggi e piccoli angoli di paradiso. Ogni parte dell’isola riserva delle sorprese, sarebbe difficile quantificare il tempo per vedere tutte le meraviglie che offre.
Nonostante le innumerevoli potenzialità e attrattive che possiede, così come le restanti parti del mondo, anche la Trinacria è stata piegata e danneggiata, sotto ogni punto di vista, dalla pandemia da Covid-19. Nella prima metà del 2020 nell’Isola si è registrato il 60% in meno di arrivi e il 61 di pernottamenti, con una contrazione di sei milioni e settecentomila turisti rispetto al 2019.
La regione è stata, sicuramente, tra quelle più colpite in questi termini: d’altro canto, il settore turistico, anche se spesso non incentivato e valorizzato come dovrebbe, è da sempre uno dei pilastri portanti dell’economia della Sicilia.
Le prospettive per il futuro lasciano ben sperare, grazie a una serie di fattori positivi, tra cui il graduale rientro dell’emergenza sanitaria, anche grazie alla campagna vaccinale in programma. Sia nel breve che nel medio-lungo termine, il settore turistico siciliano dovrà adeguare la propria offerta per poter intercettare una domanda in profonda trasformazione.
In un’emergenza come quella vissuta in seguito alla pandemia, la paura di danni per la salute nostra e dei nostri famigliari e la necessità, che sia d’obbligo o eventualità, di una condizione di isolamento sociale comportano una inevitabile sensazione di stress, ansia e angoscia. E cosa di meglio, se non un rilassante bagno termale, per rigenerarsi da questo vortice di emozioni negative? In Sicilia il termalismo potrebbe diventare una straordinaria ricchezza e potrebbe esserlo dodici mesi all’anno.
«La Sicilia, tra i tanti tesori di cui la natura l’ha dotata – afferma il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – può vantare un patrimonio di sorgenti termali – non solo acque, ma anche fanghi terapeutici – che per troppo tempo purtroppo è stato dimenticato, o peggio, ignorato, per colpa di tutti. A fronte dei tanti siti disseminati sul nostro territorio, che potrebbero offrire i percorsi terapeutici finalizzati alle cure che già gli antichi romani apprezzavano, o semplicemente i servizi richiesti da chi vuole concedersi un po’ di salutare relax, sono pochissimi gli stabilimenti accreditati con il Servizio sanitario così come le strutture ricettive in grado di accogliere questa branca del settore turistico».
Il “bonus terme” è un buono per l’acquisto di servizi termali destinato a tutti i cittadini italiani e maggiorenni. L’agevolazione consiste in uno sconto del 100% sul prezzo d’acquisto dei servizi termali , fino ad un limite di 200 euro. L’elenco delle strutture accreditate è disponibile sui siti internet del Mise e di Invitalia a partire dal 2 novembre 2021 e verrà aggiornato dinamicamente. La struttura rilascerà al cittadino un attestato di prenotazione con le informazioni sulla prenotazione e avrà un termine di validità di 60 giorni a partire dalla sua emissione.
Dato l’andamento dell’emergenza epidemiologica, la validità del bonus è stata estesa fino al 31 marzo prossimo. Rimane però confermato l’obbligo di verifica del green pass per l’accesso ai centri benessere e alle piscine in luoghi chiusi.
Aldilà dell’allettante incentivo, la Sicilia ha un fortissimo richiamo attrattivo, anche per il turismo termale, ma una offerta che è decisamente carente, soprattutto a confronto di altre regioni. S’intende, quindi arricchire gli impianti termali siciliani e farli diventare attrattori turistici e fonte di reddito per i tanti operatori dell’Isola, pronta per la ripartenza e il rilancio.
Miriana Platania
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