In attesa della conferenza di giugno 2015 dell’AANOS (American Academy of Neurological and Orthopaedic Surgeons), sono recentemente arrivate nuove dichiarazioni da parte di scienziati e studiosi sulla possibilità di trapiantare molto presto l’intera testa umana.
Voci di Città si è da poco occupata dell’argomento, dichiarando che il trapianto di testa – secondo il neurochirurgo italiano Sergio Canavero, specializzato nelle patologie del sistema nervoso – sarebbe potuto diventare una realtà a partire dal 2017 (per leggere l’intero articolo clicca qui). Dopo che un giovane russo di 30 anni affetto da atrofia muscolare spinale si è dichiarato disponibile come “cavia” per il primo trapianto di testa nel mondo, è probabile che la data dell’operazione sia addirittura anticipata.
La notizia, com’era prevedibile, ha fatto discutere medici e scienziati sulle possibilità di riuscita dell’intervento. In particolare, la critica maggiore proviene dal dottor Hunt Batjer, presidente dell’American Association for Neurological Surgeons, il quale si è dichiarato dal canto proprio sconvolto dall’idea di trapiantare l’intera testa umana, specialmente per le implicazioni psicologiche e fisiche che ciò potrebbe comportare nel paziente. «Non lo auguro a nessuno. Non permetterei a nessuno di farlo a me. Potrebbe essere peggio della morte». Il problema principale, secondo il dottore, sarebbe proprio quello del “pensiero”: cosa potrebbe succedere nel cervello di Spiridonov, anche nel caso in cui il trapianto riesca perfettamente? Interrogativo logico e naturale, dal momento che, in realtà, non si conosce nel dettaglio come potrebbe reagire la mente del ragazzo dopo il trapianto.
«Non abbiamo idea di cosa potrebbe fare questo alla mente di Spiridonov. Non c’è modo di sapere che cosa il trapianto procurerà alla psiche di Spiridonov, con tutte le nuove connessioni e chimica estranea con cui la testa e il cervello dovranno subitaneamente dare i conti. Potrebbe essere un livello di insania mai sperimentato finora», ha rincarato Batjer. Numerosi sono i pareri simili di altri scienziati: ciascuno di loro crede che si stia più cercando la spettacolarità dell’operazione più che ragionando riguardo alle reali conseguenze sulla cavia. Come si evolverà la situazione, considerati i tanti pareri contrari alla realizzazione dell’intervento?
Valentina Friscia
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