Un grave episodio di intossicazione da monossido di carbonio si è verificato a Cefalù, nel Palermitano, in una villa affittata da un gruppo di turisti tedeschi. Un uomo di 36 anni, Jonathan Feierabend, è deceduto a causa delle esalazioni tossiche. Altri tre membri del gruppo sono stati trasportati d’urgenza in ospedale in condizioni critiche.
I tre superstiti, due donne e un uomo, sono ricoverati in codice rosso e sottoposti a trattamenti in camere iperbariche. Si tratta di Katharina Feierabend, di 34 anni, Patrizia Pargamann, di 60 anni, e Elmo Pargmann, di 63 anni. I feriti sono stati distribuiti tra gli ospedali di Partinico e Cefalù per ricevere cure intensive.
Secondo i primi accertamenti dei vigili del fuoco, la causa dell’intossicazione sarebbe da attribuire alle esalazioni di monossido di carbonio sprigionate dalla brace accesa nel camino della villetta. Quando i soccorsi sono arrivati, l’ambiente risultava ancora pieno di fumo. Nella struttura era presente anche una caldaia, che però era distante dalle stanze in cui si trovavano le vittime e risultava perfettamente funzionante.
L’allarme è stato dato da Elmo Pargmann, il 63enne, che è riuscito a contattare il 118 prima di perdere i sensi. Al loro arrivo, i vigili del fuoco hanno rilevato un’alta concentrazione di gas tossico nelle stanze della villetta. La tragedia sottolinea ancora una volta i gravi rischi legati all’uso improprio di camini e braci in ambienti poco ventilati.
Il Monossido di Carbonio (CO) è un gas tossico, incolore, inodore e insapore, che può causare gravi intossicazioni o la morte. È prodotto dalla combustione incompleta di legna, carbone, gas e benzina, e si concentra facilmente in ambienti chiusi. Mal di testa, nausea, vertigini, debolezza, dolori al petto e confusione sono i primi segnali di avvelenamento.
Il CO si sprigiona da apparecchi come camini, stufe, caldaie, fornelli a gas, barbecue e persino dai veicoli accesi in garage. È particolarmente pericoloso quando la combustione avviene senza una ventilazione adeguata o in presenza di sistemi di evacuazione mal funzionanti. In inverno, i casi di intossicazione aumentano, spesso a causa di pratiche errate nel riscaldamento delle abitazioni.
In caso di sintomi come mal di testa, nausea o senso di confusione, agire subito: uscire all’aria aperta e chiamare il 112. La prevenzione è la chiave per evitare rischi mortali legati a questo nemico silenzioso.
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