Da varie settimane Tik Tok, l’app più utilizzata al mondo, è sotto l’attenzione dei principali capi di Stato dal momento in cui gli Stati Uniti hanno deciso di attuare un blocco per i membri del governo.
Cosa sta succedendo negli Stati?
Da una settimana a questa parte la Casa Bianca ha ordinato lo stop per l’installazione dell’app in tutti i dispositivi elettronici appartenenti ai membri del governo entro un tempo limite di 30 giorni.
Il provvedimento è stato preso per il timore che Pechino possa utilizzare i dati acquisiti degli utenti spingendoli a creare disinformazione.
Il responsabile federale della sicurezza delle informazioni ha affermato che il Presidente Biden si è premurato di difendere l’infrastruttura digitale americana e il loro obbiettivo è quello di mantenere e rafforzare la sicurezza degli americani.
Si ricorda che l’app è di proprietà della compagnia cinese ByteDance; infatti, la Cina non ha perso tempo a controbattere. Il governo cinese ritiene inaccettabile il provvedimento americano accusandolo di non rispettare i principi dell’economia e della concorrenza.
Inoltre, Mao facendo una domanda retorica, si chiede “quanto si può sentire incerta la massima superpotenza mondiale se ha paura dell’app preferita dai Giovani?”.
Come risposta al blocco americano, la Cina decide cosi di bloccare le piattaforme e siti di testate giornalistiche occidentali.
Anche l’Unione Europea decide cosi di intervenire sulla questione e attuare un blocco per l’utilizzo di Tik Tok.
A partire dalla Commissione Europa, anche il Consiglio ha deciso che tutti i dipendenti del governo dovranno cancellare l’app dai propri dispositivi personali ma anche aziendali con accesso al servizio della segreteria mobile.
Il tempo limite per disinstallare l’app è fissato al 15 marzo, data nella quale per coloro che non si adegueranno non potranno più accedere a tutte le applicazioni aziendali.
A condividere i timori per la compromissione della privacy è anche il governo francese. Sul tema il portavoce del Governo Veràn ha affermato che già da tempo i membri del governo possiedono dei dispositivi che non permettono l’istallazione dell’app e la loro intenzione è quella di vietarla anche nei ministeri.
Dall’altra parte, l’app stessa però sta cambiando. Infatti, per tutti i minorenni- si ricorda che l’app dovrebbe essere è utilizzabile dall’età di 16 anni- ci saranno delle restrizioni per il tempo di utilizzo del social. I genitori potranno impostare un limite di 60 minuti giornaliero, che se superato, verrà richiesto un codice per continuare a navigare sull’app.
Se è vero che il timer può essere disattivato, comunque l’app dopo 100 minuti di utilizzo invierà una notifica che inviterà agli utenti ad impostare un limite giornaliero.
In Italia il tema è molto dibattuto e le posizioni dei membri del governo sono contrastanti. C’è chi, come il ministro della Pubblica Amministrazione Zangrillo, si trova indeciso sulla questione, affermando che l’argomento è già sotto l’attenzione del Copasir e del suo ministero, dato che ne è fortemente coinvolto. Non si sa se si deciderà di allinearsi alla decisione degli altri stati o si cambierà rotta.
D’altra parte, Salvini rivendica la libertà di parola e pensiero accusando che cosi facendo si vuole solo mettere al bavaglio Tik Tok.
Sara Sapuppo
Fonti; Italia Oggi, repubblica, Fan Page.
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Nata a Catania nel 2000, Sara sin da bambina ha sempre voluto lasciare il segno in questo mondo, e non appena entrata nella sua adolescenza ha capito che il modo migliore per farlo era la comunicazione. Infatti, dopo essersi diplomata nel settore turistico, si scrive e frequenta sino ad ora la facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione presso l’Università di Catania.
Tra le sue passioni spiccano quelle per la musica e quella di interessarsi di ciò che accade attorno a lei quotidianamente, battendosi per la difesa di quelli che sono i diritti ( ma anche doveri eh!) umani. Per questo, cerca da qualche anno a questa parte di poter interagire con gli altri attraverso blog e i social.