La tequila è agli sgoccioli. A causa del troppo consumo di tequila i produttori sono in crisi è allarme: scarseggia la materia prima.
In futuro potremmo non poter più brindare con una margarita o uno shottino di tequila bum bum. L’abuso e la spropositata richiesta di tequila ha portato ad una vera carestia del distillato più amato e famoso del mondo: ora non ce ne è più abbastanza .
La Tequila è un distillato prodotto nella località di Tequila ,da cui, appunto, prende il nome, sita nello stato di Jalisco in Messico. Si ottiene precisamente dalla distillazione dell’ Agave blu tequilana. Intorno all’ ottavo anno di vita dell’ agave se ne coglie la piña, il cuore dell’agave blu, e tramite cottura al vapore della stessa si ottiene il succo dell’ agave che fermentato darà la tequila uno dei primi distillati autoctoni d’ America. Il Messico, in particolare, la regione di Tequila concentra in sé le piantagioni di agave da cui si ricava la maggior parte della tequila prodotta. Qui oggi i contadini messicani produttori di agave stanno raccogliendo i frutti delle agavi piantate nel 2011 che si stima siano intorno agli 11 milioni , a fronte di una richiesta di mercato di 42 milioni di agavi necessarie per le 140 compagnie e multinazionali produttrici del distillato cioè circa tre volte il numero attuale di piane di agave.
Stando a quanto riportato da Reuters e ripreso dall’Esquire la causa di questa carestia di agavi è lo spropositato consumo che si fa e che si è fatto della tequila, amata da tutti, troppo amata. A causa di ciò il prezzo della pianta è aumentato a dismisura da 15 centesimi a 1 euro al chilo per i produttori di tequila che hanno dovuto assistere a sempre più ingenti (circa 15000 nel 2017) furti di agavi blu.
Per rimediare a questa carestia di agavi alcuni produttori stanno utilizzando piante troppo giovani, con meno di otto anni di crescita, ma questo comporta una minore produzione di tequila perché i frutti ancora acerbi rendono meno succo e causa anche un’ aggravarsi della situazione futura. La soluzione a questa carestia sarà tutt’ altro che facile perché la fioritura dell’ agave è un processo naturale delicato e difficilmente modificabile. Alcune delle piccole aziende produttrici hanno già abbandonato la distillazione di tequila per votarsi alla produzione di vodka o altri liquori. Al momento resteranno delusi gli amanti dell’antica Tequila liquore che ha i suoi illustri antenati, addirittura, negli Aztechi ( XVI secolo) ma si sa “chi troppo vuole nulla stringe”.
Gilda Angrisani
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