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Social media, il Ceo di Meta elimina il programma di fact-checking
09 Gennaio 2025
Attualità

Social media, il Ceo di Meta elimina il programma di fact-checking

Home » Attualità » Social media, il Ceo di Meta elimina il programma di fact-checking

Social media, Mark Zuckerberg ha deciso di sostituire i fact-checker con Community Notes simili a quelle del social X. Questo perché il proprietario di Facebook e Instagram ha intenzione di restituire sulle piattaforme digitali la libertà di espressione. Per questo motivo ha quindi cancellato il suo programma di fact-checking.

“Abbiamo visto questo approccio funzionare su X dove danno alla propria comunità il potere di decidere quando i post sono potenzialmente fuorvianti e necessitano di più contesto”, ha detto Joel Kaplan, Chief Global Affairs Officer di Meta, in un post sul blog.

Il perché di un cambiamento così importante per Meta

Le motivazioni che spingono il CEO di Meta a eliminare il programma di fact-checking non si riduce solamente all’obbiettivo di ridare sulle piattaforme digitali la libertà di espressione. L’eliminazione del programma permetterà di eliminare alcune restrizioni su alcuni argomenti che fanno parte del dibattito tradizionale. Meta afferma che il proprio approccio  volto alla lotta alle fake news è andato troppo oltre, commettendo l’errore di censurare troppi contenuti.

Mark Zuckerberg ha amesso che – in parte – le motivazioni che hanno fatto sì che questi cambiamenti fossero innescati, sono dovuti alla vittoria di Donald Trump. La decisione sembra infatti essere avvenuta anche per poter costruire dei legami con l’amministrazione di Trump.

“Lavoreremo con Trump contro la censura“

“Lavoreremo col presidente Trump per respingere i governi di tutto il mondo che se la prendono con le società americane e premono per una censura maggiore”, afferma il Ceo di Meta. Avviso che è avvenuto tramite un video in cui annuncia lo stop del fact-checking.

Zuckerberg accusa anche l’amministrazione Biden di censura: “Gli Usa hanno le più forti protezioni costituzionali al mondo per la libera espressione. I Paesi latino americani hanno tribunali segreti che possono ordinare alle aziende di eliminare cose silenziosamente. La Cina ha censurato le nostre App impedendone persino il funzionamento nel Paese. L’unico modo in cui possiamo respingere ciò in questo trend globale è col sostegno del governo Usa”.

L’addio al fact-checking è stato per Zuckerberg l’ultimo passo per il suo avvicinamento a Trump, che era stato bandito dalla piattaforma nel 2021. Cosa molto ironica se si considera che i fact-checker furono reclutati da Zuckerberg proprio nel 2016, subito dopo l’elezione di Trump che in molti ritennero influenzata dalla diffusione di notizie false sulle reti sociali.

La ricerca di una sintonia con il magnate appare evidente anche nell’attacco all’Unione Europea nel video in cui il Ceo di Meta comunica la cancellazione del programma: “il crescente numero di leggi che istituzionalizzano la censura e rendono difficile costruire qualcosa di innovativo lì”.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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