BOLOGNA – Il comitato Difendiamo i nostri figli ha stilato un dossier in cui vengono valutati gli istituti sulla base delle principali tematiche affrontate nelle attività extracurricolari. Il bollino verde indica una scuola con corsi che non accennano all’identità di genere, arancione se vi sono tracce gender e rosso se l’attenzione da parte delle famiglie deve essere alta.
Il comitato, sostenuto dal partito di Forza Nuova, vorrebbe che ogni famiglia firmasse per dare l’autorizzazione alla partecipazione del figlio a questo genere di attività. Procedura che tuttavia non è necessaria al seguito della riforma della Buona Scuola. Alla base di questa richiesta, la convinzione che l’ideologia gender, per cui l’omosessualità non è data da fattori biologici ma culturali, sia effettivamente solo una trovata politica che vuole portare un cambiamento culturale a favore degli stili di vita LGBT.
Nel bacino delle scuole di Bologna, sono ben 113 gli istituti schedati. Fra gli organizzatori di questi laboratori a tematica gender, molto attivo il Gruppo Scuola Cassero. ≪Sono 15 anni che proponiamo i nostri laboratori ≫ spiega direttamente a Voci di Città Alex Mosconi, principale gestore delle attività promosse dal più importante centro LGBT di Bologna.
≪La finalità dei corsi proposti è proprio quella di creare un contesto scolastico inclusivo, multiculturale e aperto verso l’alterità. Pertanto è importante fornire gli strumenti per rapportarsi con tutti i tipi di alterità e contribuire all’ampliamento delle attitudini relazionali con sé stessi e con gli altri. Un altro importante obiettivo che portiamo avanti é quello di decostruire stereotipi, pregiudizi e discriminazioni per contrastare il bullismo≫.
≪Forniamo le giuste informazioni relative all’orientamento sessuale, l’identità di genere ed i ruoli di genere.
Mentre per quanto riguarda le metodologie, queste si caratterizzano per una forte interattività, grazie anche all’utilizzo dell’educazione non formale: un’attività educativa individuale e di gruppo con l’obiettivo di migliorare capacità e competenze al di fuori del curriculum educativo formale. In modo particolare tramite brainstorming, lavori in piccoli gruppi, simulazioni, attività ludiche, racconti di vita e testimonianze dirette≫.
≪Studenti e studentesse partecipano con entusiasmo ai nostri laboratori. I feedback che ci lasciano ci comunicano il loro interesse nel trattare tematiche cosí importanti e vicine a loro. Spesso capita di ricevere la richiesta di estendere la durata del laboratorio e di tornare periodicamente a condurre nuove attivitá. I risultati migliori accadono quando l’ insegnante ci comunica che in classe le dinamiche di gruppo sono migliorate ed é aumentata la consapevolezza e l’ascolto reciproco. Questo accade soprattutto nelle classi dove riusciamo a realizzare laboratori da piú incontri≫.
Un altro aspetto che hanno sottolineato numerosi responsabili scolastici è che non è necessario questo genere di schedatura, in quanto i programmi di offerta formativa sono accordati in ogni scuola dal Consiglio di Istituto dove sono presenti anche i rappresentati dei genitori.
Inoltre, lo stesso Ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha ribadito la totale autonomia e responsabilità delle scuole nel gestire queste attività, ovviamente nel rispetto del patto di corresponsabilità.
≪Un’operazione squadrista ed intimidatoria≫ così la definisce il segretario nazionale di Arcigay, Gabriele Piazzoni. Pertanto, da qualche giorno l’associazione LGBT Italia ha lanciato la campagna #maqualegender per la raccolta di fondi utilizzabili per pagare le spese legali delle denunce contro le diffamazioni dei membri del comitato Difendiamo i nostri figli.
Giulia Bergami
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.