Sant’Agata 2021: l’ultima speranza giorno 5 febbraio. Un ingresso a singhiozzo in piazza Duomo. Questo il film del giorno di Sant’Agata a Catania, che sente le conseguenze della pandemia e la necessità di rispondere alle misure restrittive anti contagio. Il messaggio dei fedeli è raccolto nei palloncini ai lati delle cancellate della cattedrale, negli omaggi floreali e nella presenza dei devoti che, a turno e a piccoli gruppi, accedono dalle transenne.
Così spazio ai canti e alle preghiere in onore della Santa Patrona. Non solo: fazzoletti, coccarde e guanti vengono appesi ai cancelli. A differenza degli altri anni, a fare luce nelle strade non ci sono luminarie e ceri. Solo lampioni. A parte in alcuni angoli della città, dove la fede trova luogo con piccoli ceri. Tra questi c’è quello vicino la chiesa di piazza Stesicoro. Per il resto poco o nulla.
La via Etnea, arteria principale della città, vede più indumenti colorati, che il tipico sacco bianco. Facilmente individuabile però: ci si muove a piccoli gruppi e, a macchia d’olio, si individua per le vie del centro e davanti le chiese.
Ogni tanto, al fischio di qualche vigile riecheggia l’immagine delle candelore. Ma è solo un’illusione. Si tratta solo di un piccolo richiamo all’ordine e alla disciplina. Che, in fin dei conti, i catanesi hanno dimostrato di avere. Al di là di qualche piccolo assembramento oltre le transenne, in attesa del proprio turno per avvicinarsi alla Santa.
Sant’Agata 2021 è stato ed è anche questo: pregare in silenzio, con la fede nascosta dentro di sé.
Andrea Lo Giudice
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