SAMBUCA DI SICILIA – Sambuca di Sicilia, il paese della Valle del Belice, è il più bel borgo d’Italia del 2016. Un paesino della provincia di Agrigento di quasi seimila abitanti si è aggiudicato il riconoscimento nel corso della trasmissione Alle falde del Kilimangiaro, condotta da Camila Raznovich su Rai 3. La competizione avviene ogni anno e uno per ogni regione viene premiato tra i venti borghi più belli e suggestivi del nostro Paese.
La selezione per partecipare alla trasmissione viene effettuata in collaborazione con l’Associazione Borghi d’Italia e da una giuria di esperti come l’attrice Anna Kanakis, il noto critico d’arte Philippe Daverio e lo chef Hiroiko Shoda, invece la premiazione viene lasciata alla votazione via web. La vittoria è stata accolta con grande entusiasmo, per la folla riunita davanti al maxi schermo, con tanto di fuochi d’artificio e brindisi finale. Il sindaco Leo Ciaccio, soddisfatto del premio, ci spiega: «Questo riconoscimento molto ambito non premia solo le bellezze storiche, architettoniche e paesaggistiche di Sambuca ma il lavoro di un’intera comunità. Inizia adesso il vero lavoro, cercando di tenere alto il vessillo, di accogliere i turisti nel miglior modo possibile, di incrementare le attività economiche e artigianali, portando l’immagine di Sambuca al di fuori dei confini siciliani».
Sambuca si trova adagiata su un’altura a pochi chilometri dal mare di Menfi, da Sciacca e dal parco archeologico di Selinunte. Fu fondata dagli Arabi, intorno all’830 d.C., durante lo sbarco in Sicilia e la chiamarono Zabuth, per ricordare l’emiro saraceno Al-Zabut che aveva fatto erigere il suo castello proprio sulla sommità della collina. La costruirono alle pendici del Monte Genuardo, tra i fiumi Belice e Sosio, ma ormai non è rimasto più nulla e su quelle pietre è stata edificata la maestosa Chiesa della Matrice, danneggiata dal terremoto del Belice del 1968 e che adesso si sta tentando di recuperare.
Invece, il quartiere saraceno è rimasto intatto, con le sue vie strette, tortuose, arricchite da piccoli cortili e da cave sotterranee riportate recentemente alla luce. Non solo, il nuovo Borgo d’Italia è famoso anche per le sue chiese: se ne contano una ventina, alcune delle quali sono state adibite a siti museali. Come se non bastasse, è anche ricca di palazzi storici, come lo splendido museo archeologico di palazzo Panitteri e il teatro ottocentesco. Da non perdere l’area archeologica di Monte Adranone e la riserva naturale di Monte Genuardo o una passeggiata lungo le sponde del lago Arancio intorno al quale sorgono rigogliosi uliveti e vigneti.
Il vino tipico di Sambuca di Sicilia è la principale risorsa dell’economia locale. È prodotto in numerose cantine ed esportato in vaste zone dell’Europa e in Asia. Il famoso dolce locale, le “Minni di Virgini”, è un composto di pasta frolla con all’interno una crema di latte, zuccata, scaglie di cioccolato e cannella.
La ricetta venne ideata nel 1725 da suor Virginia Casale di Rocca Menna, del Collegio di Maria di Sambuca, in occasione del matrimonio del marchese don Pietro Beccadelli con donna Marianna Gravina. Per chi volesse assaggiarla, nel mese di maggio, in concomitanza con i festeggiamenti per Maria SS. dell’Udienza, santa patrona di Sambuca di Sicilia, si svolge la sagra delle “Minni di Virgini”.
Marcello Strano
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