«Meningite. Tutti sappiamo da dove arriva. Basta accoglienza killer». Sono queste le parole usate da Forza Nuova nel post pubblicato sulla propria pagina Facebook. Parole semplici e dirette, che non necessitano spiegazioni. È un messaggio forte, senza alcun dubbio, a tal punto da provocare un boom di condivisioni, reazioni e opinioni all’interno della foto (parliamo di 6mila like e qualche migliaio di commenti). Gli stati d’animo conseguenti ad un contenuto del genere, come facilmente pronosticabile, sono stati dei più disparati: da chi difendeva a spada tratta il partito di estrema destra a chi si mostrava indignato di fronte a certe dichiarazioni. Tra questi non sono certamente passate inosservate le parole del medico Roberto Burioni, che ha lasciato parlare la sua pagina ufficiale tramite un lungo post.
Medico ma non solo; Burioni è infatti un noto docente all’Università Vita-Salute al San Raffaele di Milano, nonché noto personaggio pubblico nel social di Mark Zuckerberg, in cui può contare oltre 100.000 like da giovani studenti e non solo. Proprio tra “le mura amiche” della propria pagina ha pubblicato parole non proprio al miele nei confronti di chi ha incolpato impunemente i migranti dei vari casi di meningite nel Nord-Italia e quindi (in maniera al quanto celata) anche nei confronti di Forza Nuova.
«In Europa i tipi predominanti di meningococco sono B e C, ed in particolare i recenti casi di cui si è occupata la cronaca sono stati dovuti al meningococco di tipo C; al contrario, in Africa i tipi di meningococco più diffusi sono A, W-135 ed X. Per cui è impossibile che gli immigrati abbiano qualcosa a che fare con l’aumento di meningiti in Toscana. Per cui chi racconta queste bugie è certamente un somaro ignorante». Parole forti, quasi al pepe, che rappresentano più di uno schiaffo morale nei confronti di Forza Nuova e delle pesanti accuse lanciate da questa nei confronti degli extracomunitari che sbarcano giornalmente nelle coste del Sud-Italia.
Nonostante questo breve paragrafo (seguito da un caloroso consiglio nel vaccinare i bambini) possa sembrare pressoché inattaccabile, sono stati molti gli utenti su Facebook che hanno avuto qualcosa da ridire al docente di virologia e microbiologia. Lunghe discussioni senza fine? Affatto: il dott. Burioni, infatti, ha optato per una non proprio democratica eliminazione dei commenti, così giustificata: «Preciso che questa pagina non è un luogo dove della gente che non sa nulla può avere un “civile dibattito” per discutere alla pari con me. E’ una pagina dove io, che studio questi argomenti da trentacinque anni, tento di spiegare in maniera accessibile come stanno le cose impiegando a questo scopo in maniera gratuita il mio tempo che in generale viene retribuito in quantità estremamente generosa. Il rendere accessibili i concetti richiede semplificazione: ma tutto quello che scrivo è corretto e, inserendo io immancabilmente le fonti, chi vuole può controllare di persona la veridicità di quanto riportato. Però non può mettersi di discutere con me. Spero di avere chiarito la questione: qui ha diritto di parola solo chi ha studiato, e non il cittadino comune. La scienza non è democratica».
Arroganza? Superbia? Vanità? Niente di tutto questo secondo Adriano Aguzzi, professore di Neuropatologia presso la facoltà di Medicina dell’Università di Zurigo, che difende il collega al centro delle critiche: «Io, professore ordinario di neuropatologia, sono perfettamente d’accordo con Roberto Burioni. Non si tratta di arroganza, e tantomeno di mancanza di democrazia. Il significato del suo intervento è “DATA IS DATA”. Sull’interpretazione de dati si può (e si deve) discutere. Ma i dati, quelli sono sacrosanti e si devono accettare che ci piacciano o meno. È quello che Burioni voleva dire e ha perfettamente ragione». E mentre i consensi verso il dottore del San Raffele crescono (così come i dissensi, dovuti a quella presunta “mancanza di democrazia”), Forza Nuova resta l’unica vera “sconfitta” di tutta questa faccenda, con dei dati, chiari e lampanti, che non lasciano scampo a varie giustificazioni. Il post, infatti, pare essere stato tolto nella giornata del 3 gennaio.
Francesco Mascali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Dopo aver conseguito il diploma scientifico nel 2015 intraprende gli studi universitari presso il dipartimento di Giurisprudenza di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»