La National Security Agency (NSA), i servizi del Pentagono balzati di recente agli onori della cronaca in seguito alle rivelazioni scottanti rese da Edward Snowden, l’ex funzionario della CIA che nel 2013 rivelò l’esistenza di un programma di controllo di massa messo in atto dai servizi segreti di Stati Uniti e Regno Unito meglio noto come Datagate, sarebbe riuscita ad infilarsi tra le maglie di Swift, il sistema protetto di comunicazione e transazione internazionale, monitorando movimenti bancari da Paesi del Medio Oriente al fine di rintracciare finanziamenti illeciti diretti ad organizzazioni terroristiche. Gli agenti dell’NSA si sarebbero serviti di tecniche informatiche avanzate per decrittare il sistema Swift e monitorare così le operazioni di istituti bancari con sedi in Kuwait, Dubai, Bahrain, Yemen, Qatar e Giordania.
A scoperchiare il vaso di Pandora è stato un team di hacker conosciuto con l’appellativo di Shadow Brokers, che si è occupato di diffondere numerosi file “top secret” contenenti documenti bancari, nonché materiale recante il timbro della nota agenzia di spionaggio statunitense. La notizia è stata riportata nei giorni scorsi da numerosi media internazionali pur senza trovare riscontri ufficiali da parte dei soggetti interessati, i quali si sono barricati dietro il più classico dei «no comment» in attesa di possibili sviluppi sulla vicenda.
Gabriele Mirabella
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