Una vera e propria emergenza sociale che va affrontata attraverso un piano coordinato con tutte le forze sociali in campo e non solo attraverso sgomberi e opere tampone. A Catania i bivacchi di persone disperate, che vivono in situazioni di estrema indigenza o fortuna, si moltiplicano. Sotto tettoie oppure all’interno di immobili abbandonati o ancora negli angoli più nascosti è impossibile non notare giacigli fatti di un insieme di pesanti coperte di lana e cartoni. Il presidente del comitato “CataniaNostra” Andrea Cardello: «Lo sgombero di piazza della Repubblica, alcune settimane fa, è un simbolo evidente. Servono interventi costanti con la possibilità di aiutare queste persone che vivono in condizioni di estrema indigenza. Il lavoro delle parrocchie e delle associazioni di volontariato merita tutto il nostro plauso ma ci vuole una programmazione, coordinata da Palazzo degli Elefanti, che cominci a dare a tanti poveri disgraziati un riparo sicuro, al riparo dal caldo o dal freddo, e che li possa consentire di reinserirsi nella società».
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