Aggiunti altri 600 mila dollari alla taglia che pende sulla testa dello scrittore indiano Salman Rushdie, entrato nel mirino nel 1989, per aver scritto “ I versi satanici “, una storia fantastica allusiva nei confronti della figura di Maometto, e ritenuta blasfema dagli islamici. Così da ricevere la fatwa dell’Ayatollah Ruhollah Khomeini, in cui si definiva un dovere da vero musulmano, uccidere lo scrittore indiano. Il denaro per la ricompensa – ha riferito l’agenzia di stampa semiufficiale iraniana Fars – è stato raccolto in occasione dell’anniversario della fatwa, durante una fiera dei media a Teheran.
Qualcuno provò a fermare la fatwa come l’ex presidente riformista Mohammad Khatami, ma non servì a nulla, dato che alcune autorità religiose dichiararono che solo Khomeini poteva ritirare l’editto religioso. Il suo successore, l’attuale Guida Suprema Ali Khamenei, stabilì, nel 2005, che la fatwa era ancora valida e già allora c’erano 2,7 milioni di dollari sulla testa di Rushdie, messi a disposizione dalla Fondazione 15 Khordad, che poi nel 2012 incrementò la taglia a 3,3 milioni di dollari. Il nuovo denaro, raccolto durante la fiera, è stato messo a disposizione da 40 organi di stampa, cui spiccano: la Fars News Agency, vicina al Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamich, che ha donato un miliardo di rials (30.000 dollari); la Cyberban, con un versamento di circa un miliardo di rials; la Tehran Press News, con 300 milioni di rials (circa 10.000 dollari) e infine l’organizzazione Saraj Cyberspace e la Sede per la difesa della Virtù, che hanno offerto 500 milioni di rial ciascuno, così da fare salire la taglia, ad oggi, a quasi 4 milioni di dollari.
Ma vediamo nel dettaglio cosa vi sia nel libro di così peccaminoso e blasfemo per i musulmani. Il romanzo è diviso in nove capitoli, e vi è una rivisitazione romanzata in chiave onirica su un episodio di Maometto del Corano. La storia narra di due attori indiani di origine musulmana, di cui uno ha un grande successo, mentre l’altro, rinunciando alle suo origini, lavora come doppiatore. Il romanzo inizia con i due protagonisti che sopravvivono in modo soprannaturale a un attentato all’aereo su cui stanno viaggiando. All’inizio vengono sottolineati i ruoli di bene e male, ma con l’avanzare della storia, si assiste alla trasformazione angelica di un personaggio, mentre l’altro, il demone, sembra riuscire a redimersi. La parte più importante del libro è contenuta in 70 pagine con il racconto di un lungo sogno di uno dei protagonisti. Nel sogno si ha una scena onirica, dove Rushdie rielabora un episodio della tradizione islamica aggiungendo alcuni dettagli al racconto originale. Il momento che fa più discutere nel sogno è quando Maometto si riunisce in un bordello insieme a un suo ex seguace, un poeta ubriacone e alcune prostitute. Saranno alcuni di questi personaggi che accompagnano il profeta ad accusarlo di essere uno di loro: un uomo dissoluto, un ubriacone ed un imbroglione. Non solo, per ricevere ancora più disprezzo nei confronti dell’Islam, alcune prostitute nel libro hanno gli stessi nomi delle moglie di Maometto.
Quest’ultimo particolare è la scintilla che ha generato l’ira di Khomeini, condannando l’opera e ritenendola blasfema per gli islamici. Infatti, l’11 luglio 1991, Hitoshi Igarashi, che aveva lavorato alla traduzione del libro in giapponese, fu ucciso a Tokyo. Una settimana prima, a Milano, il traduttore italiano Ettore Capriolo era stato accoltellato e picchiato da uno sconosciuto. L’11 ottobre 1993 l’editore norvegese del libro, William Nygaard, venne ferito con tre colpi di pistola fuori dalla sua casa ad Oslo. Rushdie, invece, costretto a nascondersi, continua ancora oggi a vivere sotto la protezione della polizia. Negli ultimi anni l’autore ha dovuto cancellare la sua partecipazione ad alcuni eventi pubblici. Mentre per la Fiera internazionale del libro di Francoforte, l’Iran non ha partecipato proprio a causa della presenza di Rushdie per il discorso di apertura.
Marcello Strano
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