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Numeri, non “donne esasperanti”: 83 femminicidi dall’inizio dell’anno
20 Settembre 2021
SocietasAttualità

Numeri, non “donne esasperanti”: 83 femminicidi dall’inizio dell’anno

Home » Societas » Numeri, non “donne esasperanti”: 83 femminicidi dall’inizio dell’anno
Ad aumentare l’intensità dei riflettori accesi sull’emergenza femminicidi ci hanno pensato gli eventi delle ultime settimane. In ordine di gravità, si tratta delle 83 donne uccise dall’inizio del 2021 e poi della gaffe della giornalista Barbara Palombelli che a Forum ha parlato di “donne esasperanti” tanto da farsi uccidere. Dunque, dei 199 delitti commessi da gennaio ad oggi, 83 sono donne e oltre la metà sono state uccise dal partner o da un ex.
Il numero dei femminicidi in Italia da gennaio ad oggi si appresta già a raggiungere quello dello stesso periodo del 2020 quando si erano registrate 84 vittime e 116 in tutto l’anno. D’altra parte il fenomeno della violenza di genere è ormai da tempo un’emergenza sociale. Nel 2020 le chiamate al 1522, il numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking, sono aumentate del 79,5% rispetto all’anno precedente, sia per telefono, sia via chat (+71%). Con un boom da fine marzo, in corrispondenza del lockdown scattato per la pandemia.

Basta donne morte per mano dei loro mariti o compagni. Ma da dove partire?

Si parla tanto di donne terrorizzate dalle reazioni che gli aguzzini potrebbero avere di fronte ad una loro fuga o, ancora peggio, denuncia. Ma ci si è mai chiesti se e come esista un percorso di recupero per uomini maltrattanti?

Esperienze di vita pregressa, traumi infantili o scarsa autostima. Qualunque sia la causa della violenza esercitata sulla donna amata, chi vuole uscirne deve prima acquisire la consapevolezza che è necessario intraprendere un percorso di recupero. Per questo, i centri di ascolto per uomini maltrattanti potrebbero diventare un riferimento importante per coloro che vogliono iniziare un cambiamento ed assumersi la responsabilità del loro comportamento di maltrattamento fisico e/o psicologico, economico sessuale, di stalking.

Iniziare con il chiedersi il perché si ha bisogno di esercitare violenza su chi si ritiene sia l’amore della propria vita potrebbe essere d’aiuto per partecipare a colloqui di orientamento e  gruppi di mutuo aiuto. Il tutto dovrà essere necessariamente coordinato da uno staff multidisciplinare, composto da psicologi, psicoterapeuti, psichiatri ed educatori.

Per questo, oltre ai centri che si schierano dalle parte delle donne abusate, esistono delle associazioni i cui esperti si occupano di ascoltare gli uomini maltrattanti. È ancora un progetto in via sperimentale, ma sono già 4 le sedi esistenti: si tratta di Ferrara, Nord Sardegna, Roma e Cremona.

Decidere di recuperare sé stessi è fondamentale per farsi accompagnare verso la via d’uscita del tunnel di violenze, ma non è certo l’atteggiamento di collaborazione del carnefice a dover giustificare un suo trattamento sanzionatorio meno severo. La pena e il suo tendere alla rieducazione del condannato, in questi casi specifici, dovrebbe essere attenzionata e affidata ad esperti in materia. Conoscere il proprio problema rappresenta il primo gradino di una lunga scalinata verso la cima dal quale si potrà godere del panorama della guarigione.

Maria Giulia Vancheri

 

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Maria Giulia Vancheri

About Maria Giulia Vancheri

Maria Giulia, che in una parola si definisce logorroica, è una studentessa 24enne di giurisprudenza, a Catania. Dopo anni passati sui libri ha pensato bene di iniziare a scrivere per non infastidire più chi non volesse ascoltare le tante cose che aveva da dire. Riconosce di essere fashion… ma non addicted. Ama il mare e anche durante la sessione estiva non rinuncia alla sua nuotata giornaliera, che le rinfresca il corpo e i pensieri.
Crede fermamente che chi semina amore, raccolga felicità

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