Le vittime tra persone trovate senza vita e feriti è salito vertiginosamente: oltre le duemila. Il re del Marocco, Mohammed VI, ha proclamato un lutto di tre giorni. Tutto il mondo si sta mobilitando per cercare di dar quanto più aiuti possibili, come gli USA con Biden, l’Europa, ma anche la Banca mondiale. Secondo la Croce Rossa, per cercare di riparare ai danni da questa catastrofe ci vorranno mesi, se non anni.
I soccorritori arrivare per estrarre le vittime colpite dal sisma si sono lasciati andare ad un lungo abbraccio nel trovare dei sopravvissuti sotto le macerie. Secondo il ministro della Giustizia marocchino, Abdelilah Wahbi, alcuni villaggi sono stati completamente spazzati via. I crolli delle montagne hanno reso impraticabili delle strade per l’arrivo dei soccorsi.
Siamo in Marocco, nella regione di Marrakech, dove la sera dell’8 settembre si è verificata una scossa di terremoto di magnitudo 7 provocando oltre 600 morti e più di 300 feriti. Secondo il ministro Tajani, nella zona colpita ci sarebbero circa 200 italiani, i quali, però, al momento non risultano né deceduti e né feriti.
I sismografi hanno individuato la scossa alle 23.11 nella serata di venerdì nell’epicentro del Marocco. Parecchie persone rimaste senza una casa si sono riversate in strada. Il bilancio dei morti e dei feriti, però, sembra destinato a salire. La Premier Meloni dà pieno sostegno alla nazione nordafricana. Seguiranno aggiornamenti.
Foto: Asharq Al-Awsat
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.