L’inquinamento atmosferico, la contaminazione delle acque, le radiazioni, lo smog e i cambiamenti climatici sono fattori che, oltre a contribuire alla creazione di un ambiente man mano sempre più impossibile da vivere, stanno oltretutto favorendo la morte prematura dell’uomo. Dati allarmanti sono arrivati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che ha calcolato ben 12,6 milioni di decessi nel 2012 a causa di un ambiente di vita o lavoro malsani: quasi un quarto del totale delle scomparse registrate a livello mondiale in quell’anno. Le stime appartengono al rapporto “Preventing disease through healthy environments: a global assessment of the burden of disease from environmental risks”, il quale rivela che le morti attribuibili all’inquinamento atmosferico (compresa l’esposizione passiva al fumo delle sigarette) sono cresciute in maniera esponenziale raggiungendo gli 8,2 milioni.
In vista del referendum sulle trivellazioni che si terrà il prossimo 17 aprile, è importante capire come prendersi cura del nostro pianeta, al fine di sovraguardare la salute dell’uomo. «Un ambiente sano è alla base di una popolazione in buona salute», afferma Margaret Chan, direttore generale dell’OMS «Se i paesi non intraprendono azioni per rendere sani gli ambienti in cui le persone vivono e lavorano, in milioni continueranno ad ammalarsi e morire prematuramente». A farne le spese sono soprattutto anziani e bambini. Annualmente muoiono prematuramente 1,7 milioni di bambini sotto i 5 anni e 4,9 milioni di adulti di età compresa tra 50 a 75 anni. Parliamo di cause come l’ictus, patologie cardiache, tumori e malattie respiratorie croniche, tutte patologie che, attualmente, sono difficili da curare e che la maggior parte delle volte portano lentamente alla morte.
Valentina Friscia
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