Valditara annuncia l’aumento del 10% delle iscrizioni al liceo Made in Italy, che si traduce in un aumento di poche decine in tutta Italia.
Martedì 11 febbraio, il Ministero dell’Istruzione ha divulgato un comunicato stampa riguardante le iscrizioni alle scuole superiori per l’anno scolastico 2025/2026, sottolineando un’aumento del 10% delle iscrizioni all’indirizzo Made in Italy, il quale si pone l’obiettivo di trasmettere conoscenze sui prodotti della tradizione italiana.
Il ministro Giuseppe Valditara ha già condiviso al Tg1 di questo aumento, dipingendolo come un dato positivo accanto alle statistiche di altri indirizzi, come scientifico e classico. Eppure, tenendo conto delle iscrizioni dello scorso anno, che furono non più di 500 in tutta Italia, gli iscritti saranno al massimo una cinquantina in più. Dato che nella pratica si traduce nella formazione di tre o quattro classi in tutta Italia, sempre che si riesca a formarle, dal momento che gli studenti potrebbero essere sparsi sul territorio e impossibili da aggregare.
Una partecipazione così scarsa degli studenti è in linea con le aspettative dei dirigenti scolastici in diverse regioni, in quanto, peraltro, non sono state date molte nuove informazioni alle famiglie sulle materie e sull’andamento generale delle classi.
Fin dal suo insediamento, il governo Meloni ha pubblicizzato con molta enfasi il progetto del liceo Made in Italy, che avrebbe avuto come obiettivo «la valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy». Lo scorso anno ha chiesto di attivare il nuovo indirizzo 128 scuole, diminuite a 92 nella fase delle iscrizioni, ma solo pochissime riuscirono a formare classi per via del numero basso di studenti. Il ministero dell’Istruzione si trovò costretto, per aggirare i limiti sulla formazione delle classi, a permettere di crearle con un minimo di 17 studenti e non 27, come prevede il regolamento nazionale delle cosiddette “classi pollaio.”
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