WASHINGTON – Il 12 maggio, presso la Georgetown University, il Presidente Obama si è seduto con il professore di Harvard Robert Putnam e con il Presidente dell’American Enterprise Institute Arthur Brooks, per condividere le proprie opinioni sulla povertà negli Stati Uniti e su ciò che è possibile fare per garantire che ogni americano – non importa chi, proveniente da dove o abitante di quale città – abbia accesso alle opportunità che merita. La conversazione, ospitata dal EJ del Washington Post Dionne, ha toccato soluzioni economiche in grado di ampliare le opportunità individuali, la volontà politica di sostenere le iniziative capaci di espandere queste opportunità, e le comunità di minoranza sproporzionatamente influenzate dalla decisione – o dal fallimento – di effettuare determinati investimenti. Il Presidente ha anche offerto opinioni schiette e personali su come crescere senza un padre, sulla base del modo in cui egli considera tali problemi oggi. Di seguito, ecco i primi tre punti salienti della conversazione.
«Abbiamo voluto, credo, fare alcuni di tali investimenti comuni in modo che tutti possano svolgere un ruolo nell’ottenere opportunità. Un mercato libero è perfettamente compatibile con gli investimenti in buone scuole e università pubbliche, così come nei parchi pubblici. Ma questo è, in parte, ciò che è stato sotto attacco negli ultimi 30 anni».
«Io sono un uomo di colore che è cresciuto senza un padre e so le spese che ho pagato per questo. So anche che ho avuto la capacità di rompere quel corso di eventi e, di conseguenza, credo che le mie figlie stiano meglio. Per me, però, affrontare una simile conversazione non annulla la necessità di un’educazione che parta dalla prima infanzia, o la necessità di una formazione professionale, o la necessità di maggiori investimenti in infrastrutture o in posti di lavoro in comunità a basso reddito».
«Sarebbe una segnale forte da parte delle nostre organizzazioni religiose prendere posizione sulla povertà. Loro avrebbero una voce capace di spingere a più trasformazioni intorno a questi temi, perché possono muoversi e toccare le persone, ha sostenuto il Presidente. Se le organizzazioni basate sulla fede rendono una priorità combattere i problemi della povertà, infatti, esse possono anche e soprattutto stimolare un aumento della volontà politica di agire per conto delle comunità povere d’America. «Nessuno lo ha dimostrato meglio di Papa Francesco», sono state le parole di Obama.
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