Nel caso curve di San Siro, l’inchiesta si allarga a seguito dell’arresto di Mauro Russo. Un nuovo filone dell’inchiesta “Doppia Curva”, condotta dalla DDA di Milano, scuote nuovamente lo stadio di San Siro. Tra i sette arrestati figura Mauro Russo, imprenditore nel settore dei parcheggi e socio d’affari di Paolo Maldini e Christian Vieri. Russo è accusato di aver partecipato a un sistema di estorsioni legato alla gestione dei parcheggi del Meazza. Le ordinanze, firmate dal gip Domenico Santoro, hanno portato a cinque arresti in carcere e due ai domiciliari. Le accuse vanno dall’usura all’estorsione, passando per l’emissione di false fatture, con l’aggravante mafiosa per aver favorito la cosca dei Bellocco.
L’indagine era già esplosa nel settembre scorso con l’arresto dei capi ultras di Milan e Inter. Nuove rivelazioni, tra cui quelle del pentito Andrea Beretta – ex capo della Curva Nord e detenuto anche per l’omicidio di Antonio Bellocco – hanno aperto nuovi scenari. Secondo gli inquirenti, Russo, insieme a Beretta e ad altri affiliati o contigui alla ’ndrangheta, avrebbe estorto 4.000 euro al mese per due anni a un imprenditore che gestiva i parcheggi intorno allo stadio, per un totale di circa 60.000 euro.
Non solo estorsioni: l’inchiesta tocca anche il settore del credito usuraio. Un imprenditore comasco avrebbe ricevuto prestiti con interessi fino al 400%. Le pressioni per ottenere il denaro sarebbero continuate anche dopo la morte di Antonio Bellocco, ucciso nel 2022 su ordine proprio di Beretta. Tra i coinvolti anche Filippo Monardo, Giuseppe Orecchio e altri soggetti legati alla criminalità organizzata calabrese.
Fonte Immagine in Evidenza: open.online
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