«Sei troppo…magra, basso, in carne, non puoi indossare quei vestiti», questi sono solo alcuni dei commenti che si possono trovare all’interno dei post scorrendo nei vari social. Tra le più esposte al giudizio ci sono sicuramente le celebrità e influencers, portatrici spesso loro stesse di messaggi sul corpo malsani, o al contrario, se si decide di andare controcorrente, diventano soggetti a migliaia di giudizi sul proprio corpo. Ma non solo, questo mondo “giudicante” si riesce a trovare anche nel più piccolo profilo social, ottenendo un impatto psicologico sulla percezione dei corpi davvero importante.
«Penso che dovremmo essere più gentili nel commentare i corpi delle altre persone, a prescindere da tutto». Queste sono le parole della pop-star Ariana Grande che torna sui social con un aspetto cambiato. Molte persone negli ultimi tempi si erano preoccupate a causa della sua notevole perdita di peso. Ma la preoccupazione ha fatto ben presto a diventare un via vai di commenti e giudizi sul suo aspetto che -a detta loro- appariva non più sano.
La cantante decide di metterci la faccia e spiegare che non tutto ciò che appare suoi social è realtà: nei momenti in cui aveva un corpo più in carne era in condizioni psico-fisiche peggiori di quelle attuali. «Ci sono tanti tipi di bellezza, ci sono diversi modi di essere sani e belli… non sai mai cosa può star passando qualcuno, magari quella persona sta lavorando su sé stessa» continua Ariana nel video postato su Tik Tok. Le sue parole diventano subito virali, ricevendo così migliaia di commenti di supporto.
Così che il Body Positivity– movimento incentrato sulla lotta alla dottrina corpo-perfezione – diventa la risposta al Social Body Shaming. Questo è solo un esempio di Vip che – facendo retromarcia o facendolo da sempre- cercano pian piano di prendere distanza da quegli ideali di perfezione che si sono diffusi negli ultimi anni.
Sul tema è intervenuta ai microfoni di Voci di Città, Margherita Benni, psicologa e psicoterapeuta di Milano che nei suoi social cerca di aiutare e supportare soprattutto le donne con patologie di natura ginecologica.
Di seguito, vengono riportati alcuni scorci dell’intervista.
Per quanto riguarda questo nuovo andamento social delle celebrità, la dottoressa afferma che l’impatto psicologico sugli utenti può essere davvero rilevante soprattutto per sdoganare i modelli precedentemente diffusi. «Credo però che ci voglia tempo e che sia un processo graduale. Aver iniziato a trasmettere messaggi nuovi di corpi liberi e sani piuttosto che costretti e perfetti è sicuramente il primo passo di una strada molto lunga» dichiara la psicologa, continuando con «Spero che gli influencers capiscano il grande potere che hanno nelle loro mani».
Spesso ci si è resi conto che il continuo confrontarsi viene soprattutto effettuato dal sesso femminile. Secondo l’ipotesi della psicoterapeuta i «corpi femminili sono da sempre stati maggiormente esposti e valutati in maniera pubblica molto più dei corpi maschili. Basta pensare al concorso di Miss Italia fino a qualche anno fa trasmesso in diretta sulla principale rete televisiva nazionale (al contrario di Mister Italia)», proseguendo poi «sono purtroppo da sempre state più soggette ad essere giudicate». Per quanto riguarda il confronto con gli altri, ci dice che è sempre esistito “ben prima dei social media ed è qualcosa di impossibile da evitare anche perché è processo naturale della mente».
Secondo lei uno scarso rapporto con sé stessi può avere come conseguenza un atteggiamento giudicante sugli altri? «Non credo ci sia necessariamente una correlazione, credo piuttosto che viviamo in una società dove il giudizio (spesso confuso con l’opinione) è all’ordine del giorno(…) un bell’esercizio è sempre quello di chiedersi: ma se questa cosa fosse stata detta a me, io come avrei reagito?».
Con il diffondersi di questi comportamenti sui social, allora ci si chiede se un evidente aumento dei disturbi alimentari possano essere causati proprio dai giudizi altrui, a tal proposito Margherita Benni è convinta che i social, seppur non essendo la causa scatenante del disturbo, sono un mezzo che li alimentano costantemente.
Un percorso di psicoterapia può essere allora utile in questi casi?
Secondo la dottoressa, un buon metodo per affrontare la pressione sociale è quello di lavorare sulla propria autostima -anche grazie l’aiuto di esperti- cosa che dovrebbe essere parte integrante dell’educazione infantile. «Forse manca proprio questo alla base e farlo da adulti diventa più complicato» per poi concludere su come sia importante «Imparare ad amarci anche con i nostri difetti e a prenderci cura di noi ad ampio spettro. Imparare a tollerare “l’imperfezione” anche se questo genera frustrazione, educare e educarci a vedere le cose da punti differenti dovrebbe essere un buon esercizio».
Sapuppo Sara
Crediti Foto: flickr (copertina), freepik, Canva, pixabay.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Nata a Catania nel 2000, Sara sin da bambina ha sempre voluto lasciare il segno in questo mondo, e non appena entrata nella sua adolescenza ha capito che il modo migliore per farlo era la comunicazione. Infatti, dopo essersi diplomata nel settore turistico, si scrive e frequenta sino ad ora la facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione presso l’Università di Catania.
Tra le sue passioni spiccano quelle per la musica e quella di interessarsi di ciò che accade attorno a lei quotidianamente, battendosi per la difesa di quelli che sono i diritti ( ma anche doveri eh!) umani. Per questo, cerca da qualche anno a questa parte di poter interagire con gli altri attraverso blog e i social.