Uno dei film-sequel più attesi è finalmente arrivato, non nelle sale cinematografiche, ma all’interno della piattaforma Disney Plus. Si tratta di “Come per Disincanto”, il film che fa seguito a “Come d’incanto”, uscito nel 2007. Di seguito, la recensione e il racconto del film.
Sono passati ben 15 anni da quando Giselle si è trasferita a New York insieme a Robert e sua figlia Morgan. Ormai sono diventati una famiglia, anche grazie all’arrivo della piccola Sofia. La loro vita felice sembra però essere compromessa dalla sedentarietà data dalla città e il passaggio all’adolescenza per Morgan. Cosi, decidono di spostarsi in periferia, a Monroeville, alla ricerca della serenità.
La loro casa, anche se malandata, gli ricorda vagamente i luoghi della sua Andalasia, fino a convincerla che quello sarebbe stato il luogo ideale per ritrovare l’armonia familiare. Ma le cose non vanno come si aspettava. La casa inizia ad a andare a pezzi, la giovane Morgan non riesce ad integrarsi nella nuova realtà e Robert si vede costretto a fare quotidianamente il pendolare, conducendo una vita monotona. Inoltre, tutto è peggiorato dalla presenza di Malvina Monroe, capo del concilio cittadino, che storce il naso alla presenza dei nuovi arrivati.
La situazione sembra addolcirsi grazie alla visita del principe Edward e Nancy, che donano alla piccola Sofia- confermata da loro come vera figlia di Andalasia- una bacchetta magica in grado di esaudire ogni suo desiderio.
Giselle, nel tentativo di aiutare la ragazza, cerca di far eleggere Morgan come reginetta del ballo nella sua scuola, ma il tutto ha dei risultati disastrosi. Data l’eccessiva intromissione, litiga con Morgan, che finisce con il chiamare Giselle “matrigna”. Giselle rimane sconfortata dalla situazione, cosi che decide di usare lei la bacchetta, affinché la sua vita diventi come una fiaba. Ma qualcosa va storto. Si ritrova in una città, Monrolasia, che vede come regina cattiva Malvina e la povera Giselle condannata a diventare entro mezza notte una matrigna cattiva. Da lì in poi, il compito di riportare tutto alla normalità sarà della giovane Morgan.
“Come per disincanto” spezza quello che è la frase fiabesca “e vissero per sempre felici e contenti”. Giselle si accorge infatti, che il mondo reale non è come la sua Andalasia, e l’intonare una canzone e chiedere aiuto agli animali non basta per far migliorare le giornate.
Esso, non è interamente incentrato sull’amore romantico, come nel primo film, ma sulle dinamiche familiari e il rapporto con i figli. Giselle infatti, è finalmente cresciuta, non è più una semplice principessa innamorata e innocente, ma è una madre matura che si scontra con uno dei periodi più particolari della vita: l’adolescenza della figlia (“acquisita”) Morgan. La ragazza in fondo, anche se era una bambina che credeva alle principesse, è sempre stata al corrente delle difficoltà del mondo reale, infatti, fu proprio lei a farlo conoscere a Giselle. Ma sta volta, è la principessa di Andalasia a dover sbatterci contro.
Per quanto riguarda il lato musicale, anche se il live-action familiare si è sempre presentato come un musical, la presenza delle canzoni in questo caso si è rivelata eccessiva. Brani piacevoli, degni del mondo fiabesco, ma forse non così memorabili come nel primo film. Tuttavia, data la notevole interpretazione di Amy Adams, il tutto rimane un bello spettacolo da vedere. Una pecca importante, è rappresentata dalla poca presenza di Patrick Dempsey, il quale contributo poteva davvero dare una marcia in più all’intero racconto.
Inoltre, “Come per Disincanto” può essere vista come una rappresentazione ironica del mondo fiabesco. Spesso durante il racconto appaiono elementi delle principesse Disney, riuscendo così a creare un mix che risulta probabilmente difficile da decifrare. Ma forse questo era il sogno di Giselle, vivere una vita da fiaba in mondo reale troppo difficile da affrontare per un animo dolce come il suo.
Ma la principessa ha finalmente capito che la felicità eterna non esiste, essa va costruita giorno per giorno insieme alla famiglia e alle persone che la circondano.
Sara Sapuppo
Fonti immagini: social degli artisti, lega nerd, trailer ufficiale.
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Nata a Catania nel 2000, Sara sin da bambina ha sempre voluto lasciare il segno in questo mondo, e non appena entrata nella sua adolescenza ha capito che il modo migliore per farlo era la comunicazione. Infatti, dopo essersi diplomata nel settore turistico, si scrive e frequenta sino ad ora la facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione presso l’Università di Catania.
Tra le sue passioni spiccano quelle per la musica e quella di interessarsi di ciò che accade attorno a lei quotidianamente, battendosi per la difesa di quelli che sono i diritti ( ma anche doveri eh!) umani. Per questo, cerca da qualche anno a questa parte di poter interagire con gli altri attraverso blog e i social.