Il creatore e proprietario di “Rojadirecta“, uno dei siti streaming gratuiti e illegali più famosi al mondo, è stato condannato a due anni di carcere e a un risarcimento di 500mila euro.
A questi, si sono poi aggiunti due anni di divieto di lavoro nell’ambito informatico.
Il processo era iniziato nel 2015, quando “LaLiga” e “Media Pro” avevano denunciato e portato a giudizio il fondatore del sito spagnolo e altre cinque persone direttamente collegate ai diversi portali che facevano riferimento a “Rojadirecta“.
In questi anni, la piattaforma, che permetteva la visione di tutte le discipline sportive in forma di pirateria online, era considerata nel “settore” un vero e proprio punto di riferimento.
A tal proposito, il tribunale di La Coruña ha accusato Miguel T.G., “colpevole di pirateria online e violazione della proprietà intellettuale altrui”, di aver guadagnato tra il 2013 e il 2018 oltre 11 milioni di euro per le pubblicità presenti nel proprio sito.
Egli stesso si è dichiarato colpevole riducendo così la sua pena da sei a due anni di reclusione e facendo cadere l’accusa nei confronti della madre.
La pena detentiva di 24 mesi rimane, comunque sia, una delle condanne più significative per violazione dei diritti di proprietà intellettuale.
Dopo il patteggiamento è arrivato un comunicato in cui si legge che:
“LaLiga e il Gruppo Mediapro continueranno la loro lotta contro la pirateria audiovisiva e il consumo fraudolento e irregolare dei diritti di proprietà intellettuale, con l’obiettivo di continuare a proteggere i legittimi creatori e detentori di contenuti audiovisivi“.
Un caso giudiziario singolare che, però, può lasciare il segno anche in futuro.
Fonte foto: flickr.com
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
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