Sono stati ritrovati una serie di manoscritti, per il numero di quattromila pagine, contenenti appunti inediti del filosofo tedesco Georg Wilhelm Friedrich Hegel. Si tratta di una scoperta sensazionale, che di certo porterà nuovi dettagli e riflessioni sul pensiero del padre dell’idealismo tedesco.

Ritenuto uno dei più grandi pensatori di tutti i tempi, Hegel rivoluzionò il sistema filosofico occidentale. Affrontò in maniera nuova e originale temi centrali di tale riflessione: il rapporto mente – natura oppure quello soggetto – oggetto, temi di morale e ragion di stato e tanto altro ancora.

Senza dubbio Hegel ritorna alla mente di tutti quando si sente parlare del famoso sistema dialettico triadico composto da tesi, antitesi e il momento di superamento (Aufhebung) ovvero la sintesi.

Tuttavia, si tratta di un costrutto puramente scolastico e che Hegel non definì mai in queste tre componenti.

Georg Wilhelm Friedrich Hegel.

Il ritrovamento è avvenuto presso la Biblioteca diocesana dell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga: i manoscritti erano infatti custoditi in cinque scatole e sono stati scoperti dal professor Klaus Vieweg dell’Università Friedrich Schiller di Jena.

Il professore ha dichiarato che «una scoperta così sorprendente e fortunata capita probabilmente una sola volta nella vita ed è paragonabile al ritrovamento di una nuova partitura di Mozart».

Si tratta però di manoscritti non autografi, probabilmente redatti da Friedrich Wilhelm Carove (1789-1852). Successivamente confluiti nel patrimonio librario del teologo Friedrich Windischmann (1811-1861), cappellano della stessa arcidiocesi del ritrovamento.

I primi elementi che possiamo trarre da tali manoscritti riguardano per esempio alcune lezioni di estetica oppure delle riflessioni su Shakespeare.

Per una prima edizione critica si sta pensando al titolo di “Caroves Hegel-Mitschriften“ e certamente questo si rivelerà un lavoro di ricerca non indifferente.

Riccardo Bajardi

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