Novità dal più famoso motore di ricerca al mondo. Google ha annunciato che cancellerà la cronologia della localizzazione quando un utente visiterà una clinica per l’aborto, un rifugio contro la violenza domestica o altri posti sensibili.
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«Se i nostri sistemi identificano che una persona ha visitato una struttura sensibile, rimuoviamo quelle voci dalla cronologia di localizzazione poco dopo la visita». Queste sono le parole di Jen Fitzpatrick, vicepresidente di Google. E ancora « Teniamo conto delle aspettative di privacy e sicurezza delle persone che utilizzano i nostri prodotti e le avvertiamo quando accogliamo le richieste del governo, a meno che non siano in gioco vite umane». Per la prima volta, uno dei giganti del web risponde all’appello di milioni di persone per limitare l’acquisizione di informazioni riguardanti la localizzazione. Esse potrebbero essere usate dalle autorità in Stati che puniscono l’interruzione di gravidanza.
Tale decisone viene presa in seguito alla decisione della Corte Suprema federale Americana, che dopo aver annullato la sentenza a sentenza Roe vs. Wade che da cinquant’anni garantiva il diritto di aborto a tutte le donne del Paese. Tutta via, uno degli Stati più importanti, quello di New York, si è mosso per sancire il diritto all’aborto e l’accesso alla contraccezione in Costituzione.
Google, tra tutte le strutture che sono indicate dalla Corte, terrà particolarmente attenzione alle cliniche dove si pratica l’interruzione della gravidanza, centri per vittime di violenze domestiche, centri di disintossicazione, cliniche per la perdita di peso e di chirurgia estetica. Infatti, ci sono leggi come quella del Texas ad esempio, che invitano i cittadini a citare in giudizio le donne di cui hanno sospetto. Per quanto riguarda il loro possibile ricorso all’aborto, ma anche coloro che potrebbero averle aiutate.
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Dunque Google ha preso tali decisioni poiché esso poteva essere uno degli gli strumenti persecuzioni degli estremisti nei confronti delle persone che scelgono di interrompere volontariamente la gravidanza. Infatti, come scrivevano 42 funzionari eletti in una lettera dello scorso maggio al CEO di Google Sunder Pichai : «tecnologie di Google possono essere strumenti per gli estremisti che vogliono sopprimere le persone che cercano assistenza sanitaria riproduttiva. Perché Google conserva informazioni sulla posizione geografica di centinaia di milioni di utenti di smartphone, che condivide regolarmente con le agenzie governative»
Tra le novità, vi sarà anche la possibilità per gli utenti di eliminare più rapidamente i dati sul ciclo mestruale archiviati su Fitbit, un app di monitoraggio della salute appartenente a Google. Inoltre, Google ha ricordato di fare attenzione alle impostazioni esistenti sui dispositivi per migliorare la propria privacy online.
Sara Sapuppo
Fonti dati e immagini: tag21.it,sky tg.24, allfemminile, elle.com.umbria24.it(immagine in evidenza)
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Nata a Catania nel 2000, Sara sin da bambina ha sempre voluto lasciare il segno in questo mondo, e non appena entrata nella sua adolescenza ha capito che il modo migliore per farlo era la comunicazione. Infatti, dopo essersi diplomata nel settore turistico, si scrive e frequenta sino ad ora la facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione presso l’Università di Catania.
Tra le sue passioni spiccano quelle per la musica e quella di interessarsi di ciò che accade attorno a lei quotidianamente, battendosi per la difesa di quelli che sono i diritti ( ma anche doveri eh!) umani. Per questo, cerca da qualche anno a questa parte di poter interagire con gli altri attraverso blog e i social.