La Corte di Assise ha condannato Alessandro Impagnatiello all’ergastolo e a tre mesi di isolamento diurno per l’omicidio, l’occultamento di cadavere e l’interruzione di gravidanza non consensuale nei confronti della fidanzata 29enne Giulia Tramontano, il 27 maggio 2023 a Senago.
Impagnatiello, impassibile durante la lettura del verdetto a fianco delle sue legali, dovrà inoltre risarcire con provvisionali da 200mila euro ciascuna il padre e la madre di Giulia e con 150mila euro a testa il fratello e la sorella della vittima.
Le indagini, svolte dai carabinieri e dalla Procura di Milano, inoltre, hanno permesso di scoprire che l’imputato avrebbe avvelenato per mesi Giulia Tramontano. La giovane 29enne, aveva infatti raccontato alla madre di avvertire un sapore strano ogni volta che beveva l’acqua e di avere avuto frequenti bruciori di stomaco.
Sono state forti le parole dette da Chiara, la sorella di Giulia: “Questo caos che lei ha creato è l’opposto di quello che avrebbe voluto. Lei entrava in punta di piedi nella vita delle persone. Lei era rara: anche nel momento in cui il suo cuore era distrutto ha pensato a un’altra donna che poteva aver vissuto la stessa situazione. Era presente, ma mai rumorosa. Era silenziosa. Quando sei così sensibile in questo mondo violento, sei la preda per il leone. Giulia è tutto questo, un’anima gentile”.
“Non abbiamo mai parlato di vendetta – ha detto la mamma di Giulia – non esiste vendetta. Abbiamo perso una figlia, un nipote, abbiamo perso la nostra vita. Io non sono più una mamma, mio marito non è più un papà, i nostri figli saranno segnati a vita da questo dolore“. Il padre Franco aggiunge: “Quello che abbiamo perso non lo riavremo mai. Oggi non abbiamo vinto, abbiamo perso in tutto“.
I familiari di Giulia Tramontano hanno preso parte a un flashmob organizzato dal comitato per pari opportunità dell’ordine degli avvocati fuori dal Palazzo di Giustizia di Milano per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne con uno striscione con la foto di Giulia. “A Giulia e Thiago“, si legge, “Mai più violenza“.
“Mi auguro che non ci sia nessun’altra famiglia in futuro che viva questo dolore. E che qualsiasi donna veda l’immagine di mia sorella si ricordi che ha il diritto di vivere, di sperare, di sognare, di essere una madre e di continuare ad amare“, ha detto Chiara, ribadendo: “Non lasciamo che i ragazzi diventino uomini che non conoscono il rispetto verso le donne. Prima che nelle scuole, deve nascere nell’animo della società, deve nascere in noi, per far sì che non ci troviamo qui ogni volta a sperare che una donna non sia stata uccisa perché aveva solo il desiderio di essere libera“.
Fonte immagine in evidenza: ansa.it
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