I Carabinieri della Stazione di Riposto, unitamente ai colleghi di Sant’Alfio e del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Giarre, hanno arrestato tre catanesi di ventisei, trentasette e quarantasette anni, gravemente indiziati di furto aggravato.
Nel pomeriggio in località San Leonardello di Giarre i Carabinieri sono intervenuti a seguito della segnalazione pervenuta sul 112 circa la presenza, lungo la SS. 114, di un uomo con atteggiamento sospetto nei pressi di un deposito di automezzi destinati alla raccolta di rifiuti solidi urbani.
I militari hanno così intercettato una Peugeot con tre persone a bordo il cui conducente, dopo circa un chilometro, è stato costretto ad accostare e bloccare l’autovettura proprio in prossimità di un noto centro commerciale giarrese.
Li hanno sottoposti a perquisizione personale e veicolare, rinvenendo all’interno dell’autovettura due seghetti a batteria e varie lame, quindi, acquisite le immagini del sistema di videosorveglianza del deposito di mezzi adibiti alla raccolta rifiuti, hanno accertato che i tre poco prima avevano posteggiato la Peugeot 108 in una rientranza prospiciente la SS.114 proprio di fronte al citato deposito e, mentre uno era rimasto alla guida del veicolo, gli altri due complici si erano attivati: uno era rimasto all’esterno con funzioni di “palo” mentre l’altro, entrato all’interno del parcheggio dopo averne scavalcato l’inferriata di protezione, si era avvicinato ad un mini compattatore asportandone il catalizzatore dall’impianto di scarico, dandosi poi alla fuga fino al sopraggiungere dei Carabinieri.
L’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto dei tre, che hanno ammesso le loro responsabilità, disponendone la sottoposizione all’obbligo della presentazione alla Procura Generale.
Lo specifico fenomeno ha indotto il Comando Provinciale ad impartire specifiche direttive ai reparti dipendenti, finalizzate alla prevenzione del reato ed all’individuazione dei soggetti facenti parte di piccoli gruppi criminali, i quali prediligono i catalizzatori di quei veicoli di non recente produzione stante la maggiore quantità di metalli preziosi ivi contenuti (in particolare, platino, palladio e rodio, tra l’altro quotati unitamente ai catalizzatori sul web), che ne rendono particolarmente remunerativa la rivendita a compiacenti ricettatori.
Nell’anno corrente, in Catania e provincia, presso le caserme dell’Arma, sono state sporte un centinaio di denunce di furto di catalizzatori, cinque delle quali aventi ad oggetto automezzi in uso a ditte specializzate nella raccolta di rifiuti solidi urbani o comunque macchine di tipo industriale.
Proprio questa particolare “predilezione” dei malviventi, recentemente riscontrata sugli automezzi destinati ad un utilizzo professionale, trova spiegazione dall’elevato costo dei ricambi che si aggira in alcune migliaia di euro per ogni singolo catalizzatore.
L’intensificazione dell’attività di contrasto dell’Arma ha sinora consentito di trarre in arresto nella flagranza di reato di furto dodici persone, deferirne in stato di libertà quattro e rinvenire, nel corso di un’operazione antidroga effettuata nel quartiere di Librino, diciotto catalizzatori provento di furto in relazione ai quali sono in corso le attività di accertamento tese a identificare i legittimi proprietari.
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