«È win-win: si è costruito qualcosa di intelligente», è questo il motto uscito dall’incontro bilaterale tra il premier nostrano Gentiloni e il Presidente francese Macron, tenutosi a Lione lo scorso 27 settembre. Vari i temi trattati all’incontro che risulta essere il trentaquattresimo vertice Italia-Francia, il primo però tra i due nuovi volti del governo italiano e francese.
Secondo Macron intelligente è stato nello specifico l’accordo raggiunto con Gentiloni sul contenzioso tra Fincantieri e gruppo Stx: «l’Europa ha perso troppo tempo in guerre tra i suoi membri, guerre che devono finire per potersi proiettare con forza sul mercato mondiale». Con tale dichiarazione il capo dello Stato francese ha riposto tutta la fiducia nel suddetto accordo. Il vero tema caldo del vertice è stato quello relativo alla Libia e alla questione immigrazione: «Dobbiamo stabilizzare la Libia e organizzare elezioni al più presto, ma è altrettanto necessario controllare le sue coste affinché non arrivino alla Siria e l’Iraq gruppi terroristi», ha dichiarato Macron, sottolineando che per raggiungere tale obiettivo comune all’Europa è necessario migliorare in loco i campi profughi attraverso anche un maggiore intervento dell’ONU. Gentiloni, dal canto proprio, ha messo in evidenza i contenuti dell’intesa raggiunta con la Francia sul tema immigrazione dicendo: «ci siamo messi d’accordo per una maggiore cooperazione militare nel Sahel, ossia nel Ciad e nel Niger, per fermare i rifugiati a casa loro».
Allo stesso tempo, sempre sul tema immigrazione, entrambi i Presidenti hanno ribadito sia la necessità di favorire l’integrazione degli immigrati in Europa sia l’importanza di facilitare la tutela dei diritti dei richiedenti asilo attraverso la costituzione di un apposito ufficio europeo per il diritto d’asilo. A questo punto non resta che attendere i prossimi risvolti e sperare una «omologazione delle regole per accordare il diritto d’asilo in ogni Paese dell’Unione», così come auspicato dal premier Gentiloni.
Ester Sbona
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