Ieri si è conclusa la 73^ edizione del festival di Sanremo, che ha visto trionfare esattamente dieci anni dopo la sua prima vittoria il cantautore Marco Mengoni.
Era stato indicato sin dall’inizio come uno dei migliori di questa annata, arrivando cosi sera per sera alla prima posizione dell’Ariston, anche se, nel suo cammino verso la vittoria si è scontrato con dei validi “rivali”, poi ritrovatesi insieme a lui nel podio.
Ma quali sono i significati delle cinque canzoni arrivate in vetta?
Mengoni si è presentato alla kermesse con una ballad che ha conquistato subito tutti, dal significato profondo ma quasi inafferrabile. In numerose interviste il cantante ne spiega il suo significato, specificando che il testo parla dei rapporti, soprattutto quello contrastante che ogni persona vive con sé stessa.
Marco cerca finalmente di raccontarsi, mettendosi a nudo davanti al pubblico e parlare della sua vita e il suo percorso, incentrandosi sulle difficoltà quotidiane «E dove sarai\Dove vai\Quando la vita poi esagera\Tutte le corse gli schiaffi gli sbagli che fai», si legge in una delle parti principali del brano. Ma parla anche della lotta tra il proprio inconscio e la dura realtà, difficile conciliare questa dualità in perenne contrasto. «Che giri fanno due vite», ormai caotiche e alla ricerca infinita di un ordine.
Il rapper Lazza arriva a Sanremo in una veste inedita, sorprendendo tutti fino a conquistare il secondo posto in classifica. Il brano è incentrato sulla voglia di sparire e allontanarsi da una relazione che sembra oramai giunta al termine, «Fammi sparire nel fumo\Come un pugnale nel cuore\Come se fossi nessuno\Via come cenere» si legge infatti tra le righe del testo.
Il brano però potrebbe anche far riferimento alla fenice che rinasce dalle sue ceneri. Lazza racconta di un amore difficile, che lo porta a voler rinascere, forse una rinascita interiore, ma alla fine si legge una timida possibilità di una riconciliazione tra due persone «Rinasceremo insieme dalla cenere».
Il cantante rivelazione di questo festival è sicuramente Mr. Rain con la sua “Supereroi“, canzone già virale nei principali social. Egli riesce cosi a portare sul palco il tema della salute mentale e la rinascita dal buio della depressione.
Rain racconta il suo essere molto chiuso in sé, e di quando per la prima volta si sia sentito un supereroe uscendo da un tunnel in cui sembrava che la luce non ci fosse.
Si parla di quanto sia difficile chiedere aiuto «Il cuore è un’armatura\ci salva ma ci consuma\a volte chiedere aiuto ci fa paura», si legge nel brano, indicando anche che è vero che si nasce soli, ma a volte è necessario cercare la mano tesa di qualcuno per riuscire ad andare avanti, nonostante le ferite della sofferenza restano ancora evidenti «Ci sono ferite che non se ne vanno nemmeno col tempo, più profonde di quello che sembrano» continuando poi con «Mi basta un attimo e capisco che ogni cicatrice tua è anche mia\Mi basta un attimo per dirti che con te ogni posto è casa mia\Perché siamo invincibili vicini e ovunque andrò sarai con me\Supereroi solo io e te».
Il cantautore dai record torna all’Ariston con la sua “Alba“, una ballad che calza perfettamente nel suo stile.
Il brano è molto intimo, con una dualità nel significato. Da una parte, si parla del rapporto con il proprio io, i propri limiti e come superarli intendendo l’alba come un vero segno di rinascita. Come secondo significato dato dal cantante stesso a FanPage, è il riferimento a un amore etereo e universale, «Amo l’alba perché è come una sana follia\Puoi capirla se la senti e non mandarla via», recita il brano, e ancora «E t’immagini se tutto stesse sopra i nostri limiti\E credessimo ai sorrisi come i comici,\Se non dovessimo parlare per conoscerci,\Se non amassimo soltanto i nostri simili».
Un rapporto sovrannaturale si, ma sfuggente che sembra sparire come l’alba quando diventa giorno.
E se questo è il festival delle rinascite, Tananai è certamente l’esempio lampante. Con il suo brano “Tango” riesce a scalare la classifica posizionandosi quinto, dopo essere arrivato ultimo lo scorso anno.
Tananai non ha mai smesso di credere che ce la poteva fare, riuscendo cosi a fare colpo sul pubblico in una veste nuova, che forse non ci si aspettava. La canzone fa riferimento ad un amore a distanza, struggente e difficile da mantenere. Non a caso nel video sono presenti due persone ucraine, rendendo ancora più intenso il suo significato.
Si tratta di un amore complicato, che cerca di sopravvivere all’interno di un illusione che porta a sperare in una riconciliazione della loro storia, nonostante le difficoltà date dal conflitto in Ucraina: «Ma chissà perché Dio\Ci pesta come un tango\E ci fa dire\Amore tra le palazzine a fuoco\La tua voce riconosco», recita il brano.
Tutto il testo è incentrato tra il bilico del ricordo di una realtà vissuta che pare oramai essere troppo lontana e la speranza che prima o poi “quel lunedì” arrivi, per rivedersi una volta ancora.
Sapuppo Sara
Fonti: FanPage, il Sussidiario e interviste televisive.
Immagine copertina: di repertorio
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Nata a Catania nel 2000, Sara sin da bambina ha sempre voluto lasciare il segno in questo mondo, e non appena entrata nella sua adolescenza ha capito che il modo migliore per farlo era la comunicazione. Infatti, dopo essersi diplomata nel settore turistico, si scrive e frequenta sino ad ora la facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione presso l’Università di Catania.
Tra le sue passioni spiccano quelle per la musica e quella di interessarsi di ciò che accade attorno a lei quotidianamente, battendosi per la difesa di quelli che sono i diritti ( ma anche doveri eh!) umani. Per questo, cerca da qualche anno a questa parte di poter interagire con gli altri attraverso blog e i social.