Tante le cose discusse in questo tragico e sofferente 2020. Il Covid-19 ha colpito duramente il mondo: ma qual è la sua influenza psicologica su bambini e adolescenti?
Si è abituati a parlare di norme restrittive, lockdown, chiusura dei negozi e delle scuole, ma nessuno ha mai fatto attenzione alla psicologia dei bambini. In particolar modo, molti sostengono che i decreti non lascino spazio ai giovani, alla loro vita sociale e relazionale.
Questi elementi in realtà sono molto importanti nella loro crescita, poiché, se soggetta a variazioni forzate e brusche, possono portare a gravi conseguenze. Ma in che modo i bambini risentono della realtà attorno a loro?
Tutto è cambiato in quest’anno pieno di paura, condizionamenti e isolamenti. A risentirne di più sono i più piccoli, i quali sono stati reclusi da ogni possibilità di divertimento e libertà. Questi due fattori hanno incrementato la voglia, il desiderio, di isolarsi, chiudersi in se stessi e tagliare i rapporti sociali.
Il cambiamento può derivare proprio da questi atteggiamenti e le relative conseguenze:
Questo spiega la stanchezza sempre crescente. Inoltre, le ore al telefono, davanti al computer per le video lezioni non sono mai state così nocive. Secondo alcuni esperti, altre conseguenze sono completamente opposte a quelle sopra elencate: una di queste è la rabbia. È tanto facile far ridere un bambino o un adolescente quanto scatenare la sua ira.
Ciò che si chiedono spesso i genitori è: perché reagisce in questo modo? Cosa c’è che non va? Ebbene, non è difficile comprendere lo stress che si è venuto a creare nel figlio, il quale si vede lontano dalla sua solita routine, dai compagni, dalla spensieratezza.
Tutto ciò viene spiegato anche da psicologi come Giancarlo Bertolo nel suo articolo di GuidaPsicologi.
La sensibilità e la percezione del mondo dei bambini sono diverse rispetto agli adulti ed è proprio questo a scaturire reazioni differenti. Si sa infatti che, se già i più grandi hanno difficoltà a controllare le emozioni, i figli ancor meno. Pertanto è fondamentale l’appoggio del genitore, unica persona in grado di tranquillizzarlo e stimolarlo. L’educazione genitoriale è sempre stata una delle basi fondamentali per lo sviluppo psicologico, insieme all’esperienza e all’istruzione.
Per questi motivi, è necessario non rifiutare i bambini, non opprimerli o addirittura sopprimerli da qualcosa. Ciò non significa essere accondiscendenti in tutto, ma ascoltare il bambino, capire e interpretare le sue emozioni.
Aiuta dunque farlo giocare il più possibile, continuare a infondergli sicurezza e protezione. Non è stato chiarito dal Governo alcun tipo di restrizione circa le passeggiate, all’interno del proprio comune, con i figli: sarebbe quindi un’ottima idea, nelle giuste norme precauzionali, portarli a prendere una boccata d’aria.
Altro elemento sottovalutato, ma decisivo per lo sviluppo psicologico del bambino, è guardare programmi alla tv. Informarli su quanto sta accadendo è sempre la scelta migliore da adottare, ma bisogna fare attenzione a non allarmarli. Spiegare loro come comportarsi è giusto. Sono istruzioni semplici, che servono ai figli quotidianamente, ma importanti.
Mai dimenticarsi dei bambini.
La cosiddetta “fase critica” dell’uomo è proprio quella dell’adolescenza. Non a caso è il periodo dei cambiamenti (fisici e mentali), delle prime relazioni amorose. Questa fascia d’età è tanto delicata quanto quella inferiore, forse anche di più. La ribellione nei confronti dei genitori è la caratteristica tipica degli adolescenti. È fondamentale non lasciarli da soli e spronarli più che si può.
Gli insegnanti sono l’altra parte determinante della corretta evoluzione del bambino/adolescente. Come i genitori, le “regole” da seguire per un quieto vivere sono poche, ma essenziali.
Non far pesare troppo il distanziamento sociale ad esempio.
È vero che gli studenti sono tenuti a stare lontani tra loro e indossare la mascherina, però coinvolgerli quanto più possibile aiuta. Guardarli, motivarli, ascoltarli: le tre regole importanti sono proprio queste.
Il dialogo è la forma più importante e potente che esista, quindi è bene parlare con e dei bambini. In fondo… prendere esempio da loro non fa mai male!
Carlotta Caruso
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Sicura, forte e determinata, Carlotta Caruso è una ragazza che ama non stare ferma.
Nata il 6 Aprile 2002, le sue passioni più grandi sono la psicologia e, perché no, anche il mondo della moda e dello spettacolo.
Dopo aver conseguito il diploma scientifico nel Giugno 2020, decide di dare una svolta alla sua vita: intraprendere la carriera di giornalista, iscriversi all’Università di filosofia e dare sempre più spazio ai suoi sogni nel cassetto.
Ha un obiettivo nella vita: dimostrare a se stessa, e agli altri, che dall’abisso può esplodere un meraviglioso capolavoro.