Nell’ultima settimana con l’ultimo Dpcm abbiamo sentito parlare della parola “affetti stabili”. Prima di questa pandemia, bene o male, chiunque pensava di sapere la definizione di questo termine. Ma ora, con la regola doverosa che ci dice di imporre la distanza fisica e sociale, ci stiamo interrogando di più su parole che prima reputavamo “conosciute”.
Dopo la conferenza stampa di Conte del 26 aprile, secondo Google, le ricerche più frequenti hanno avuto come protagoniste le parole “congiunti” e “affetti stabili”.
Secondo il dizionario la parola “congiunto” deriva da dal latino coniunctus e può avere la doppia valenza di aggettivo e sostantivo maschile. Deriva dal participio passato di congiungere. Si usa come aggettivo con il significato di unito.
Ma come collegarlo alle parole di Conte nella nostra vita privata?
Palazzo Chigi ha chiarito, tramite le FAQ circa il DPCM del 26 aprile, vari interrogativi sulle persone a cui fare visita, le attività fisiche da poter svolgere, così come quelle lavorative. E a tal proposito era di fondamentale importanza chiarire il significato di “congiunti”: «Parenti, affini, partner nelle unioni civili, le persone legate da stabile legame affettivo, parenti fino al sesto grado e congiunti fino al quarto»
Ma per quanto riguarda gli “affetti stabili”? Cosa intendiamo effettivamente per “affetto stabile”? Un lontanissimo parente? un amico di vecchia data?
Secondo il dizionario la parola “affetto” deriva dal latino afficĕre con il significato etimologico di colpire, provocare uno stato d’animo. Il termine “stabile” invece è un aggettivo che significa saldo, fisso. Qualcosa di solido, che permane nel tempo, che non subisce variazioni.
Per molti con quell’ “affetto stabile” era quasi un sinonimo di “amicizia”, sebbene poi lo stesso Palazzo Chigi ha chiarito che il rapporto amichevole era l’unico tagliato fuori dalla Fase 2. Ma al di là del Dpcm e di ciò che da oggi possiamo o non possiamo fare (tutto dipende comunque dal nostro buon senso) sappiamo realmente cosa significa ‘affetto stabile’?
Il sentimento che proviamo verso quell’affetto è reciproco? Specie se dura da tanto tempo?
Dalle risposte personali che ognuno di noi si è dato, su Instagram sono stati creati meme di ogni tipo, che ironizzassero appunto sul termine: “Io e il mare abbiamo un affetto stabile“, “l’alcool è un mio affetto stabile” o ancora “Vuoi essere il mio affetto stabile?“.
Al di là del significato giuridico ognuno di noi si è interrogato sul significato di questo termine. I nostri affetti? Fidanzati, gli amici da una vita, le persone con cui cresciamo e condividiamo i momenti più importanti. Ma l’amore è davvero stabile? Può essere considerato tale un sentimento per il quale bisogna lottare tanto per far sì che duri nel tempo? E l’amicizia?
Tutti questi potrebbero essere certamente definiti come affetti, anche se per dargli il giusto significato sarebbe meglio chiamarli “Affetti per i quali lottiamo costantemente”. Perché mai come in questo periodo storico mantenere un rapporto è una lotta continua.
Nicole Rastelli
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