Recentemente in Corea del Sud è avvenuto lo schianto del Boeing 737-8AS della Jeju Air, nell’aeroporto sudcoreano di Muan. L’incidente ha causato la morte di quasi tutte le 181 vittime che si trovavano all’interno dell’aereo.
Si presume che la causa che ha fatto dirottare l’aereo della compagnia sudcoreana sia stato un caso di bird strike. In italiano si traduce in “impatto con volatili“, si riferisce a un incidente in aviazione che coinvolge una collisione tra un aereo e degli uccelli.
I danni procurati da questo fenomeno può causare molti danni significativi. Dal 1910 si sono registrati circa 350 decessi nel settore militare e 250 in quello civile a causa di collisioni con uccelli. Lo schianto avviene per lo più durante la fase di decollo e atterraggio. Non è detto però che ciò non accada anche ad alta quota.
Le parti dell’aereo che sono più vulnerabili sono la parte anteriore della fusoliera, in particolare il parabrezza e l’elica. Sono considerati i più vulnerabili, poiché, sono le parti dell’aereo che sono più esposte a collisioni frontali. Un altro rischio può essere l’ingestione di un volatile attraverso la presa d’aria, perché questo tipo di incidente può danneggiare le pale del compressore, che potrebbero far fermare il motore. In questo caso il motore potrebbe anche prendere fuoco costringendo così il pilota ad un atterraggio di emergenza.
La gravità dell’incidente dipende dal peso del volatile, dalla velocità dell’aereo e dalla direzione dell’impatto. Nel caso in cui l’aereo vada a una velocità ridotta e il volatile è piccolo, il danno che viene causato può essere minimo o addirittura non esserci. Mentre se l’impatto viene causato quando l’aereo ha una velocità elevata il danno può essere rilevante e pericoloso, compromettendo, così, la sicurezza di chi è a bordo.
Secondo la FAA (Federal Aviation Administration) degli Stati Uniti, solo il 15% degli impatti con volatili provoca danni reali all’aeromobile.
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