La Cappella Sistina si è riempita di silenzio e attesa, poi – poco dopo le 21 – è arrivata la conferma: la prima fumata è nera. Nessun Papa, ancora. Comincia così il Conclave chiamato a eleggere il 267esimo successore di Pietro, dopo la morte di Papa Francesco. I 133 cardinali elettori torneranno questa mattina in Sistina per due nuovi scrutini, e altri due sono previsti nel pomeriggio in caso di ulteriori votazioni senza esito. Il quorum resta fissato a 89 voti per raggiungere la tanto attesa fumata bianca.
Fin dal tramonto, piazza San Pietro e via della Conciliazione si sono riempite di fedeli e curiosi, accorsi da tutto il mondo per assistere al momento storico. Alle 21, dalla famosa canna fumaria si è levato il fumo nero, sotto gli occhi di oltre 50 mila persone.
Il giorno precedente si era svolta nella Basilica vaticana la Messa Pro eligendo Romano Pontifice, celebrata dal cardinale decano Giovanni Battista Re. Durante l’omelia, ha richiamato i cardinali al loro dovere spirituale: «Lasciate da parte ogni considerazione personale e invocate lo Spirito Santo. L’elezione del Papa non è solo il cambio di un volto: è l’apostolo Pietro che torna».
Nel pomeriggio di ieri, si sono aperti i riti del Conclave con la solenne processione dei cardinali dall’Aula Paolina alla Cappella Sistina. Dopo il canto delle Litanie e l’invocazione Veni Creator Spiritus, i cardinali hanno giurato solennemente fedeltà e riservatezza.
Poi, il momento simbolico: il maestro delle cerimonie liturgiche, monsignor Diego Ravelli, ha pronunciato il tradizionale “Extra Omnes”, l’invito a lasciare l’aula ai non aventi diritto. Le porte della Sistina si sono chiuse, sigillando l’inizio della scelta più attesa del mondo cattolico.
Il secondo giorno di Conclave si apre con nuove votazioni, due al mattino e due al pomeriggio. Il mondo osserva e attende, mentre all’interno delle mura vaticane si compie un rito antico, sospeso tra fede e responsabilità.
Fonte Immagine in Evidenza: agi.it
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