Dopo anni caratterizzati da difficoltà di vario tipo e cambi di proprietà, arriva la notizia che sconvolge un’intera città. Questa mattina, infatti, il Tribunale di Catania -sezione fallimentare (con la sentenza 263) ha accolto l’istanza della procura della Repubblica e dichiarato il fallimento del “Calcio Catania 1946“.
Non hanno convinto, dunque, le attestazioni fornite dal club rossazzurro dinanzi la richiesta di fallimento per insolvenza reiterata dal pubblico ministero Fabio Regolo.
Il tribunale ha, inoltre, autorizzato l’esercizio provvisorio della società e nominato tre curatori: l’avvocato Giuseppe Basile e i commercialisti Enrico Maria Giucastro e Daniela D’Arrigo, entrambi già consulenti tecnici d’ufficio. Sarà compito loro individuare le risorse economiche necessarie per portare a termine la stagione 2021/2022 di Lega Pro. La società ha trenta giorni a disposizione per impugnare la sentenza di fallimento e fare ricorso alla Corte d’Appello.
Tornando al lato sportivo, il Catania potrà regolarmente scendere in campo questa sera al “Massimino” contro il Monopoli per l’ultimo match dell’anno anche se non si sa con quanti giocatori. La situazione resta da definire ma questa mattina è scoccata sicuramente l’ora più buia del Calcio Catania.
Queste le parole di Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro: “E’ la conferma di una difficoltà che era evidente. Siamo di fronte alla storia del calcio italiano, di un grande club; siamo di fronte alla passione di migliaia di tifosi, nella città e nel mondo. Da parte nostra c’è grande preoccupazione, ma anche grande attenzione perché la storia non finisca. Siamo ora in doverosa attesa di valutare per intero la situazione”.
Ecco, sommariamente, quanto stabilito dalla sentenza 263: “NOMINA Curatori i dottori Daniela D’Arrigo, Enrico Maria Giucastro e l’avv. Giuseppe Basile, i quali sono invitati ad adempiere gli obblighi dichiarativi.
ORDINA al legale rappresentante della società fallita di consegnare ai curatori entro tre giorni dalla notifica della presente il bilancio e le scritture contabili e fiscali obbligatorie, nonché l’elenco dei creditori con l’indicazione dei rispettivi crediti, se ancora non consegnati.
AUTORIZZA sin d’ora i curatori, ad acquisire tutte le informazioni rilevanti per l’individuazione di cose e crediti da acquisire all’attivo fallimentare, ivi compresi i rapporti intrattenuti dal debitore con istituti di credito e datori di lavoro o committenti ai fini della ricostruzione dell’attivo e del passivo”.
Il debito complessivo è di quasi 54 milioni di Euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali) ma, fin da piccolo, è appassionato di sport e giornalismo. Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando ancora bambino si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi“.
Entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva, con il passare del tempo è diventato uno dei due Coordinatori della Redazione. Oltre a far da Tutor per Tirocinanti e a svolgere il ruolo di Correttore di Bozze, al termine di ogni giornata di campionato cura personalmente la rubrica “Serie A, top&flop”. Un modo originale, con protagonisti i giocatori che si sono distinti in bene e in male, per vedere tutto quello che è successo nel fine settimana di calcio italiano.
Inoltre, coordina la squadra di Calciomercato, Europei e Mondiali. Scrive di tennis (il suo sport preferito, dopo il calcio) e NBA (non si contano più le notti passate in bianco per vedere le partite live). Infine, si occupa anche delle breaking news che concernono i temi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahinoi) guerre, passando per le storie più importanti e centrali del momento.
Il suo compito? Cercare di spiegare, nel miglior modo possibile, tutto quello che non sa!