Bari – un ragazzo di diciannove anni è stato picchiato e gettato in mare con le mani legate da una baby gang. È successo tra la notte del 17 e del 18 ottobre. Il ragazzo è stato per circa due ore in mare ed è stato salvato da un pescatore che era appena uscito con la sua barca.
Una volta portato sulla terra ferma, il ragazzo è apparso in stato di shock e in uno stato ipotermico con la temperatura del corpo a 34 gradi. Tutto ciò è successo nel porto di Santo Spirito.
Una volta arrivata l’ambulanza il ragazzo è stato portato al pronto soccorso in codice rosso ma si è rifiutato di sottoporsi alla valutazione che accerta le violenze. Nonostante ciò non gli ha negato di testimoniare gli autori di quelle violenze, e cioè una baby gang.
Non solo a Bari, ma il ritorno delle baby gang ci riporta indietro di una decina di anni quando il fenomeno era in netta crescita. Sembrava essersi affievolito, ma un paio d’anni è tornato a spaventare, commettere crimini e persino omicidi proprio come agli inizi. Sempre più ragazzi trovano rifugio e conforto nella criminalità. Lasciano la scuola in giovane età, si uniscono in queste giovani bande criminali, e magari alcuni sono spinti o imitano i membri della propria famiglia.
Un fenomeno a cui purtroppo dovremo conviverci ancora, che nonostante siano ragazzi il loro lato pericoloso non si fa problemi ad uscire fuori. Inoltre il ragazzo pakistano è salvo per miracolo, e il modus operandi di questi ragazzi ha le sfumature del metodo mafioso.
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.
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