A Sesto Fiorentino, un bambino è affetto da favismo, e il sindaco della città ha così deciso di vietare la coltivazione delle fave per tutelare la salute del ragazzo
Nello scorso novembre, la mamma di un bambino affetto da favismo ha presentato una richiesta al Comune per vedere sospesa la coltivazione di fave nei pressi dell’abitazione del minore. Purtroppo, però, dopo il parere negativo dato dalla Usl Toscana Centro, la richiesta della madre, inizialmente, non fu accolta. La Usl, infatti, aveva seguito le direttive del ministero della salute emanate nel 2012, affermando di non possedere elementi a sufficienza per accontentare la madre del bambino, ed emanare, quindi, un divieto di coltivazione.
Ma le richieste della madre non si sono fermate fino a quando il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, dopo averla incontrata direttamente, ha deciso di porre la firma per procedere in via cautelare con il divieto di coltivazione di questo legume nel raggio di 300 metri dalla casa del bambino affetto da favismo. Inoltre, chi ha coltivato i semi di fave precedentemente a questa ordinanza, avrà sette giorni di tempo per rimuoverli.
Il favismo è una patologia strettamente collegata alla carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD-carenza), un enzima presente nei globuli rossi, e le persone di cui ne sono affette possono manifestare crisi emolitiche a causa del consumo di fave, in risposta alla distruzione dei globuli rossi.
Gianluca Merla
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