Grazie ai recenti studi, potremo assistere presto a una memory card fatta di batteri per incamerare dati di ogni tipo. Alcuni biologi e genetisti, infatti, sono riusciti a registrare informazioni attraverso il dna, andando a trasformare le cellule in veri e propri dischi fissi biologici.
Non solo, da un recente studio pubblicato su Science è emerso che un team di ricercatori di Harvard ha dimostrato la possibilità di poter inserire materiale genetico (batteri Escherichia coli) all’interno del dna tramite un nuovo meccanismo cellulare, chiamato Crispr (Clustered regularly interspaced short palindromic repeats). Con il Crispr diventa possibile registrare nel dna dei batteri le informazioni di ogni virus con cui è venuto in contatto, in modo da poter essere pronti a respingere il prossimo attacco.
Il sistema Crispr/Cas, di cui fanno parte pure gli enzimi come il Cas9 insieme alle porzioni di dna ripetute, agisce in piccole sequenze di materiale genetico del virus, chiamate tecnicamente spacers, che vengono inserite all’interno del dna dei batteri per catalogare i virus incontrati.
L’esperimento ha avuto esito positivo, come dimostrato da un primo approccio risultato molto promettente. Per adesso, questa nuova tecnologia usata, è in grado di registrare solamente poche decine di byte di informazioni in un’intera coltura di batteri. Ma in un futuro, non troppo lontano, potrà rendersi ancora più utile in molti campi della biologia per tracciare l’intera attività delle cellule di un organismo vivente. Quindi, grazie ai batteri, non avremo più bisogno di pen drive o chiavette usb per salvare dati.
Marcello Strano
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