L‘ex prima ballerina del New York City Ballet ha perso la memoria. Ma non quella che la riporta indietro al tempo in cui a farle dimenticare il resto del mondo non era la malattia, ma la musica. Marta C. González, era una danzatrice professionista negli anni ’60 e, almeno quello, sembra di averlo ben chiaro nella memoria del suo cuore.
Ascolta, infatti, le note de “Il Lago dei Cigni” di Tchaikovsky e inizia a danzare. Sono movimenti lenti e sentiti (VIDEO) che Marta fa mentre è sulla sedia a rotelle. E chi lo avrebbe mai detto? Dai salti leggiadri, tanto da far sembrare che potesse spiccare il volo, ad una casa di riposo, dove l’unico inchino è davanti all’assistente che la spinge ad andare in scena sul suo nuovo palcoscenico.
Il video, che ha fatto il giro del mondo, di condivisione in condivisione, proprio nel primo anniversario della scomparsa della ballerina è girato nella casa di cura di Valencia. Lì Marta ha trascorso gli ultimi anni della sua vita. Nel video si vede la donna che, con indosso le cuffie che diffondono le note di Tchaikovsky, accenna movimenti via via più sicuri. Alla fine del brano risuona l’applauso degli infermieri della casa di cura. Lei confessa all’infermiere di essersi emozionata e gli stringe la mano. «Tu ci hai fatti emozionare, Marta», gli risponde, mentre lei con un sorriso dice: «Bisogna sollevarsi sulle punte».
Il momento toccante è stato condiviso dall’Associazione Musica para Despertar, ente benefico spagnolo che utilizza la musica nelle vite dei pazienti malati di demenza ed è stato rilanciato, tra gli altri, dall’attore Antonio Banderas sul suo account Facebook che commenta: «La magia della musica di Tchaicovsky è riuscita a prendere in giro il tuo Alzheimer. Riposa in pace» ha scritto l’attore.
Le immagini commuoventi della anziana ballerina sono state rese note proprio nella settimana in cui si «Aprono le porte alle emozioni». Con questa frase, Elisabetta Barbato, direttrice della casa di cura Sartor, a Castelfranco Veneto (Treviso), fotografa la novità della “stanza degli abbracci“, una sala in cui l’ospite della residenza per anziani può entrare in contatto, in sicurezza, coi propri parenti. Attraverso una speciale tenda di plastica anti-contagio da Covid-19, le persone ricoverate all’interno della struttura possono infatti riabbracciare i loro cari, che rimangono così separati e protetti dal rischio di contagio. Il contatto fisico con i familiari aiuta i pazienti a godere di un maggiore benessere mentale ed emotivo, utile per affrontare meglio il virus.
Il Covid-19 troppo spesso ha osato sminuire l’importanza dei nonni. Quei nonni che hanno dovuto rinunciare alla bellezza del sorriso di un nipotino per il loro essere più fragili. È un momento di crisi per l’umanità intera, ma l’ora più buia è sempre quella che precede il sorgere del sole. Perciò, la vera sfida sta nel sapere aspettare perseverando nei comportamenti responsabili da parte di ognuno. Ci riusciremo?
Maria Giulia Vancheri
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Maria Giulia, che in una parola si definisce logorroica, è una studentessa 24enne di giurisprudenza, a Catania. Dopo anni passati sui libri ha pensato bene di iniziare a scrivere per non infastidire più chi non volesse ascoltare le tante cose che aveva da dire. Riconosce di essere fashion… ma non addicted. Ama il mare e anche durante la sessione estiva non rinuncia alla sua nuotata giornaliera, che le rinfresca il corpo e i pensieri.
Crede fermamente che chi semina amore, raccolga felicità