ROMA -Sui muri della Capitale sono stati affissi la scorsa domenica numerosi manifesti di contestazione verso Papa Francesco che non riportano alcuna sigla o simbolo. «A France’, hai commissariato Congregazioni, rimosso sacerdoti, decapitato l’Ordine di Malta e i Francescani dell’Immacolata, ignorato cardinali… ma n’do sta la tua misericordia?» recita il testo in dialetto romanesco su uno sfondo violaceo, che mette in evidenza il volto crucciato, quasi truce, del sommo pontefice. I poster, sparsi per numerosi quartieri del centro storico romano, da Trastevere fino a Borgo, sono stati coperti poche ore dopo dalla dicitura «Affissione abusiva» dal Comune, come impone la procedura per ogni tipo di pubblicità per cui non sia stata richiesta l’autorizzazione. Secondo quanto riporta l’Ansa, non è chiaro a chi sia attribuibile tale insolita forma di contestazione, ma sono ben presenti alcune ipotesi che potrebbero lasciar pensare che il tutto sia opera di gruppi di cattolici conservatori.
L’orientamento di Bergoglio, sin dal momento del suo insediamento, ha segnato una vera e propria rivoluzione sia nell’ambito della Curia che tra i fedeli. Ma se la spinta fortemente progressista di Francesco nel rinnovare la sua Chiesa ha attirato a sè l’amore e la simpatia della gente comune, evidentemente non è accaduto lo stesso all’interno degli ambienti ecclesiastici. E non sarebbe nemmeno la prima manifestazione di dissenso ricevuta nell’arco dell’attuale pontificato, basti pensare, infatti, alla lettera risalente al 2015 dei 13 cardinali che contestavano il modus operandi utilizzato dal Papa per l’organizzazione del Sinodo sulla famiglia.
Per scoprire la paternità delle azioni ritraenti il vescovo di Roma, la Digos della Capitale ha già aperto le indagini mettendo sotto osservazione le registrazioni effettuate dalle telecamere installate nelle zone coinvolte. Ancora secondo quanto riporta l’Ansa, i collaboratori del Vaticano avrebbero informato Bergoglio di quanto accaduto, il quale avrebbe reagito con «serenità e distacco». Indipendentemente dalle reazioni distese, però, è evidente la presenza di un problema interno alla Curia che, presto o tardi, verrà fuori in maniera più chiara. E chissà se la “rivoluzione” di Francesco andrà fino in fondo o andrà incontro ad alcune battute d’arresto.
Francesco Laneri
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