C’è chi viaggia per evadere, chi per rilassarsi, qualcuno per mettersi alla prova, altri per il gusto della scoperta. Da qualche tempo è in aumento imponente il numero di italiani che sceglie di prenotare un volo o imbarcarsi su una nave, nella speranza di potersi curare a basso costo, affidando il proprio sorriso e i propri risparmi nelle mani di studi odontoiatrici che operano per lo più nei Paesi Balcanici.
Sul web si sprecano golosissime offerte che promettono impianti dentali al titanio a meno di 1000 euro e che includono pacchetti volo + soggiorno per due persone a Tirana, Zagabria, Budapest per il tempo necessario a eseguire l’intervento, magari comprensivi di visite ai musei e tour alla scoperta delle principali attrazioni turistiche locali.
Siamo alla presenza di offerte da discount dalle quali è difficile non farsi incantare, complice l’opportunità di unire l’utile della cura al dilettevole di un viaggetto all’estero.
I prezzi proposti per i vari interventi sono notevolmente inferiori rispetto a quelli degli studi dentistici privati del nostro Paese, dove le cure dentali hanno costi esorbitanti e non sostenibili per la maggior parte delle famiglie le quali, gravate dalla crisi economica degli ultimi anni e penalizzati dal ridotto potere di acquisto, vanno alla disperata ricerca di un escamotage per quella che è spesso una necessità ineludibile, più che una semplice gratificazione estetica. Scappatoie che però possono portare anche ad affidarsi a mane sbagliate, sia in Italia sia all’estero.
Il fatto è che, per qualsivoglia tipo di intervento dentale, ad esempio nell’ambito dell’implantologia, è fondamentale affidarsi a professionisti in grado di effettuare una valutazione implantologica ed una progettazione dettagliata dell’intervento necessario. Indipendentemente dal tipo di intervento al quale ci si deve sottoporre, non si può prescindere da una valutazione clinica attenta, effettuata da un esperto.
A questo proposito, ha fatto recentemente scalpore il caso di un presunto dentista di Pescara che esercitava la professione senza averne alcun titolo, viaggiando per le città dell’Abruzzo sul suo camion adibito a studio odontoiatrico e che, al grido di “SOS Dentiera”, prometteva visite e trattamenti per ogni esigenza a prezzi concorrenziali.
Un fenomeno in ascesa quello del turismo dentale i cui pionieri, come spesso accade, sono stati gli americani: già dieci anni fa, secondo il New York Times, cominciavano a registrarsi i primi “flussi migratori” dagli Stati Uniti al Messico per risparmiare sulle cure odontoiatriche. Un movimento che non sembra essersi arrestato: il Patients Beyond Borders, la risorsa più autorevole nel campo del turismo per la salute, stima che, nel 2017, sarebbero stati un milione e mezzo gli americani ad aver affrontato un viaggio per motivi legati a cure mediche, per un giro di affari che arriva a superare i 70 miliardi di dollari. Ridimensionato alla realtà italiana, un trend che muove parecchi soldi anche nel nostro Paese.
La stessa Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI) ha dichiarato che il turismo dentale è oggi una realtà diffusa e consolidata, complici i costi poco accessibili delle cure odontoiatriche in Italia. Invece di favorire il turismo dentale fuori dall’Italia, bisognerebbe trovare il modo di restituire agli italiani la possibilità di riaffrontarne i costi, assicurandosi trattamenti sicuri e di qualità.
A tale proposito, internet può rappresentare un valido strumento per la scelta del professionista: come nel caso delle pagine di questo studio dentistico di Roma, le piattaforme online si traducono in pratici ed efficaci mezzi da poter sfruttare allo scopo di scoprire le metodologie di lavoro dei professionisti e reperire informazioni preziose da parte degli altri pazienti.
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