La più grossa seccatura di tutti i secoli è la fatidica visita dal dentista. Ve ne sono di diverso grado associate a un’iperbole di terrore, che inizia con una semplice pulizia dei denti per poi arrivare all’apice: i denti (o mole) del giudizio. Quest’ultimo è il terzo molare della bocca umana e viene fuori (se lo fa) tra i 18 e i 25 anni, ecco perché vi si associa l’idea del giudizio, come se la sua nascita fosse emblema della crescita intellettuale dell’interessato.
La popolazione attuale si divide tra i fortunati che ne sono rimasti indenni (perché non gli sono mai cresciuti o lo hanno fatto senza causare alcun disturbo), e quelli che, purtroppo, ne hanno subìto le dolorose sofferenze dovute all’uscita o alla loro estrazione con intervento chirurgico. Le scuole di pensiero dei dentisti si dividono al riguardo, ma è un dato di fatto che nella maggior parte dei casi i denti del giudizio vanno rimossi, in quanto finiscono per causare problemi gravi al resto della dentizione.
Nonostante tutto,, vi è uno scoop sui denti del giudizio: sono in via d’estinzione ormai da anni. Molti dei neonati odierni, infatti, potrebbero già non portare la croce del terzo molare, poiché nelle loro bocche nemmeno esiste più. La ragione di questo piccolo, ma significativo, mutamento genetico fonda le sue radici nella storia: infatti, le mole del giudizio si sono sviluppate per rispondere alla necessità dei primi uomini di masticare cibi crudi e, quindi, molto più duri e difficili da ingerire; ma ormai, con il diffondersi di pasti sempre più molli e omogenizzati, la specie non ha più bisogno di questi denti in più, e li sta estinguendo gradualmente.
Per tutti coloro che stanno soffrendo, o hanno sofferto, le pene afflitte dai molari del giudizio, vi è, dunque, una consolazione: non lasceranno questo cruccio in eredità ai propri figli.
Chiara Forcisi
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Da sempre lettrice accanita, Chiara all’età di 13 anni pubblica You are my angel, il suo primo romanzo. Frequenta il Liceo Classico N. Spedalieri di Catania, dove completa gli studi in bellezza in qualità di rappresentante d’istituto e dirige, dopo averlo fondato, il giornalino scolastico Il Punto, degno erede di Voci di Corridoio, antesignano di Voci di Città. A marzo 2013 corona il suo più grande sogno: partire come delegate con l’Associazione Diplomatici alla scoperta della Grande Mela. Si laurea in Scienze della Comunicazione all’Alma Mater Studiorum di Bologna a luglio 2018. Inoltre, anche se è impegnata ad affrontare la vita quotidiana non si arrende e prova ancora a realizzare ciò che voleva fare fin dalla culla: salvare il mondo con le parole.