Per la prima volta al mondo, nasce un bambino con il Dna di tre genitori grazie ad una tecnica speciale, che elimina i mitocondri malati dell’ovulo della madre sostituendoli con quelli di una donatrice sana.
È accaduto in Messico e si tratta di un caso unico al mondo: Abraim Hassan è un bambino concepito da un uomo, una donna e “una seconda madre”, che risulta essere la donatrice di una parte di DNA mitocondriale sano alla madre portatrice di una grave malattia genetica, la sindrome di Leigh. «Si tratta di una malattia rara, che viene trasmessa solo dalle madri. Su 100mila nati solo 17 hanno questa malattia. D’altra parte allo stato attuale per le malattie mitocondriali non c’è cura, né diagnosi prenatale. L’unica possibilità per donne portatrici di malattie genetiche mitocondriali è questa tecnologia che permette di sostituire gli eventuali mitocondri difettosi della cellula uovo della madre con quelli di una donatrice sana» ha spiegato Novelli, il genetista rettore dell’Università di Roma Tor Vergata. Questa tecnica, inoltre, non è nuova, ma la sua applicazione clinica è stata approvata da poco solo dal Regno Unito e ora ha dato dei benefici facendo nascere tranquillamente il bambino sano senza alterazioni genetiche.
Secondo gli esperti, la cellula uovo della donatrice non ha mutato i geni del nascituro in quanto è rimasto solo il DNA di strutture esterne al nucleo, chiamati mitocondri o Dna mitocondriale. Infatti, all’interno di questi organuli è contenuta una piccola percentuale di DNA, ma non costituisce il patrimonio genetico del nuovo nato. Come spiega il dott. Novelli: «il Dna mitocondriale costituirà solo lo 0,0005% del corredo genetico del bimbo, il 99,9995% sarà quello dei genitori e non dà che una piccolissima informazione costituita di 37 geni. Non definisce ad esempio il colore degli occhi o dei capelli o il tipo di pelle. E’ quella dei genitori l’informazione fondamentale che portano i 20mila geni che vanno a “costruire” un individuo»
Katia Di Luna
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