PALAZZO ADRIANO (PA) – Uno degli angoli della Sicilia ancora intatti e ricchi di meraviglie è la valle del fiume Sosio, situata sui Monti Sicani tra le provincie di Agrigento e Palermo, nel territorio di Palazzo Adriano. Questa meravigliosa vallata è conosciuta per le bellezze naturalistiche e paesaggistiche e per il grande interesse paleontologico che rivestono alcuni blocchi carbonatici contenenti i fossili più antichi e preziosi della Sicilia.
Il blocco lungo la valle del torrente San Calogero è noto come “Pietra di Salomone”. Il piccolo rilievo di circa 30 metri di altezza rappresenta quello che rimane del saccheggio perdurato per oltre un secolo da parte di appassionati “raccoglitori” sia italiani che stranieri, i quali per il commercio dei fossili non hanno risparmiato l’uso di esplosivi. La “Pietra di Salomone”, come la “Pietra dei Saraceni”, racchiudono ricchissime testimonianze fossili di macro e microfaune risalenti al periodo Permiano e più esattamente alla parte alta del Permiano medio (268-265 milioni di anni).
I fossili contenuti nella “Pietra di Salomone” furono scoperti nel 1887 dal paleontologo Gaetano Giorgio Gemmellaro, professore presso l’Università di Palermo. Il blocco carbonatico della “Pietra di Salomone” è costituito da brecce, calcareniti e calcilutiti ben litificate, bianco grigiastre con stratificazione poco evidente. La roccia è molto alterata, pulverulenta, con superfici ricoperte da vegetazione e licheni. Tutt’oggi dalla “Pietra di Salomone” si possono estrarre nuovi fossili, alcuni molto rari e interessanti o dalle forme bizzarre. Questa fauna si può considerare unica al mondo e continua ad essere oggetto di studio da parte degli specialisti.
I fossili testimoniano in parte un ambiente superficiale di scogliera e si sono depositati in fondali adiacenti più profondi, degradanti verso il mare aperto, dove si accumulavano sedimenti pelitici e vivevano organismi come trilobiti e ostracodi. Il fondale faceva parte della Paleotetide, profonda insenatura della Panthalassa durante il Permiano sul lato orientale del supercontinente Pangea.
Il piccolissimo lembo di Permiano della “Pietra di Salomone” è incastonato in un panorama geologico variegato ed inserito in un ambiente naturale, oggi Riserva Naturale Orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio, includente l’immenso bosco di Sant’Adriano, ricco di specie animali rare o in via di estinzione. Le “Pietre di Salomone” e dei saraceni rivestono un’importanza archeologica in quanto usate dai bizantini come vedette per il controllo della vallata. Un percorso che inizia a quota 1200 metri lungo circa 8 chilometri, e che permette di godere di suggestivi e meravigliosi panorami.
Letizia Bilella
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