Nella pianura bolognese dell’anno appena chiuso si è registrata una diminuzione del 30% delle piogge. A fronte di un 2020 caratterizzato da una forte siccità.
Secondo i dati dell’Osservatorio ANBI sulle risorse idriche, il livello dei grandi laghi ai piedi delle Alpi risulta nettamente sotto la media di stagione (con l’eccezione del Garda) e ciò mette a rischio la disponibilità idrica dell’intero bacino del Po’.
In Pianura Padana, infatti, tutti i fiumi sono in sofferenza, con le portate del Po in progressivo calo. Attualmente si registrano 790,3 metri cubi al secondo (a Pontelagoscuro) mentre la media del periodo è 1.252mc./sec. Valori così bassi si registrano solitamente in giugno-luglio. Preoccupa, inoltre, l’assenza di masse nevose sui rilievi alpini, tali da poter porre rimedio all’incipiente siccità.
«La situazione, che settimana dopo settimana si sta disegnando, ci porta a chiedere l’urgente attivazione dei tavoli di concertazione per identificare, nel rispetto delle priorità normative, le necessarie compatibilità fra i molteplici interessi gravanti sulla risorsa acqua», sollecita Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e della Acque Irrigue (ANBI).
Inoltre, nella pianura bolognese, il 90% dell’acqua di superficie che Bonifica Renana deriva per l’irrigazione proviene dal Po’, tramite il Canale Emiliano Romagnolo, e il Consorzio guarda con preoccupazione alla siccità in atto.
«La produzione agro-alimentare bolognese, basata sull’irrigazione, coinvolge 18 mila ettari coltivati e 1.200 imprese agricole– specifica Valentina Borghi, presidente della Bonifica Renana – A fronte del ripetersi sempre più frequente di fasi di scarsità idrica, la Bonifica Renana sta operando per aumentare la capacità di stoccaggio delle acque di pioggia e di altra fonte, tramite un aumento della capacità di invaso, a servizio del territorio bolognese e del suo sistema produttivo. Si tratta di interventi strutturali, in grado di fornire risposte di lungo periodo, per uscire dalla logica emergenziale e aumentare la resilienza complessiva del nostro territorio alle conseguenze dei cambiamenti climatici ed alle ricorrenti siccità».
«Dal punto di vista organizzativo – spiega Paolo Pini, direttore generale della Renana – stiamo monitorando insieme al CER tutti i nostri distretti irrigui e le loro esigenze specifiche, anche in vista delle prime semine primaverili. Ciò per predisporre modalità distributive efficaci ed anticipare le soluzioni per eventuali criticità localizzate di scarsità idrica».
Giulia Bergami
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Nata nel 1996 a Bologna, Giulia Bergami ha una missione nella vita: raccontare il mondo che la circonda.Laureata nel 2018 in Scienze della Comunicazione a Bologna, prosegue i suoi studi conseguendo nel 2020 il titolo magistrale nella facoltà di Management e Comunicazione d’Impresa di Modena e Reggio Emilia con una tesi sperimentale sulla CSR e la Responsabilità Sociale d’impresa nell’industria farmaceutica. Da quasi 5 anni collabora con alcune testate giornalistiche del territorio per raccontare le persone di Bologna, le loro vite, i successi e le sfide quotidiane, meglio ancora se giovani, intraprendenti e con la voglia di “spaccare il mondo”. Al contempo, lavora nella Comunicazione d’Impresa e delle Media Relations in ambito salute. Sia per supportare il lavoro delle associazioni pazienti sia a fianco di aziende e altre realtà del settore. Forse non sarà l’Oriana Fallaci 2.0 del futuro, ma intanto è così “famosa” da avere una biografia su internet. Prossimo passo? Una pagina di Wikipedia interamente dedicata a lei.