Dopo un anno di test, la macchina inventata dal giovane Boyan Slat ha iniziato a funzionare e a raccogliere la plastica presente nell’Oceano Pacifico
Dopo sei anni di test, la macchina dell’organizzazione The Ocean Cleanup sta mostrando, finalmente, i progressi auspicati dal suo inventore, il venticinquenne olandese Boyan Slat. Il sistema, chiamato System 001/B, ha iniziato a raccogliere la plastica presente sulla superficie del mare, dimostrando il corretto funzionamento della macchina. Questo successo, sancisce il definitivo passaggio del programma dalla fase progettuale a quella operativa. L’annuncio del successo è arrivato sul sito ufficiale dell’organizzazione: «Dopo un anno di test – si legge –, siamo riusciti a sviluppare un sistema autonomo che utilizza le forze naturali dell’oceano per catturare e concentrare la plastica, confermando, così, il principio che era stato presentato per la prima volta da Boyan Slat in una conferenza TEDx nell’ottobre 2012». Il passo successivo sarà quello di ripulire la famosa “Great Pacific Garbage Patch”, ovvero la più grande isola di plastica del mondo.
È un’organizzazione no-profit fondata nel 2012 dal giovane inventore olandese Boyan Slat, con lo scopo di liberare i mari dalla plastica. Il sistema prevede l’utilizzo di tubi legati a un’ancora che, sfruttando le correnti, raccolgono la plastica all’interno di un’insenatura artificiale in superficie. Questo, permetterà di raccogliere numerose tipologie di rifiuti: reti abbandonate dai pescherecci, detriti e microplastiche con una dimensione di un millimetro. Salpata da San Francisco, la nave dell’organizzazione punterà a raccogliere, in cinque anni, la metà delle trecento mila tonnellate di plastica presenti nell’Oceano Pacifico.
Gianluca Merla
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