In Italia il 28% del territorio mostra evidenti segni di desertificazione. Il 94% dei Comuni è a rischio dissesto idrogeologico e il 42% dell’acqua potabile viene disperso dalle reti idriche.
Alla luce di questa situazione l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) ha proposto un Policy Brief di 10 proposte sul Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC).
Il PNACC, redatto dal MASE con il supporto scientifico dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) e del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (Cmcc) è uno strumento per integrare le politiche nazionali e locali per lo sviluppo sociale ed economico con la tutela dell’ambiente.
Sulla bozza del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici è in corso una consultazione pubblica a seguito della quale, recepite le eventuali osservazioni ricevute, si avvierà un iter per arrivare poi all’avvio della reale fase di implementazione delle azioni previste dal PNACC.
In primo luogo, come sottolinea il Direttore scientifico dell’ASviS Enrico Giovannini, è necessario “completarlo, con un’urgenza rapportata alla gravità della situazione, inserendo le analisi di rischio e di vulnerabilità su tutto il territorio nazionale e rendendolo operativo al più presto, evitando rinvii a processi attuativi complessi e lunghi, che svuoterebbero il Piano della necessaria operatività”.
L’ASviS raccomanda di:
Giulia Bergami
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Nata nel 1996 a Bologna, Giulia Bergami ha una missione nella vita: raccontare il mondo che la circonda.Laureata nel 2018 in Scienze della Comunicazione a Bologna, prosegue i suoi studi conseguendo nel 2020 il titolo magistrale nella facoltà di Management e Comunicazione d’Impresa di Modena e Reggio Emilia con una tesi sperimentale sulla CSR e la Responsabilità Sociale d’impresa nell’industria farmaceutica. Da quasi 5 anni collabora con alcune testate giornalistiche del territorio per raccontare le persone di Bologna, le loro vite, i successi e le sfide quotidiane, meglio ancora se giovani, intraprendenti e con la voglia di “spaccare il mondo”. Al contempo, lavora nella Comunicazione d’Impresa e delle Media Relations in ambito salute. Sia per supportare il lavoro delle associazioni pazienti sia a fianco di aziende e altre realtà del settore. Forse non sarà l’Oriana Fallaci 2.0 del futuro, ma intanto è così “famosa” da avere una biografia su internet. Prossimo passo? Una pagina di Wikipedia interamente dedicata a lei.